Israel-PremierTech, Chris Froome: “Non sento più dolore, ma dovrò iniziare la stagione un po’ più tardi”

Chris Froome parla dal ritiro della Israel-PremierTech. Una notizia non scontata se si pensa che lo scorso anno il corridore britannico non era riuscito ad essere al primo training camp stagionale del suo team e che solo poche settimane fa era stato costretto a prendersi un periodo di pausa per dei problemi al ginocchio. L’ex team Sky ha spiegato che comunque quel problema ha inficiato la sua preparazione e lo costringerà a posticipare il suo debutto stagionale, ma ora non sente più dolore e deve solo concentrarsi sul recuperare la condizione un po’ alla volta in maniera costante e progressiva.

“Lo scorso anno la squadra ha fatto un notevole passo in avanti e quest’anno, soprattutto con l’arrivo di Premier-Tech – ha esordito parlando dell’aria che si respira nel primo raduno stagionale –  Credo che ci sia una buona energia positiva, tutti vengono al training camp con grande voglia, abbiamo obiettivi ambiziosi per quest’anno e non vedo l’ora di far parte di questo viaggio e di vedere il team continuare a crescere”

Il quattro vincitore del Tour ha poi fatto il punto sul suo stato di forma: “Verso metà dicembre ho avuto un piccolo infortunio tornando ad allenarmi, mi sono strappato il muscolo tensore della fascia lata nel tendine del  e mi sono dovuto fermare un po’, ma sono felice di essere al training camp, l’anno scorso non ce l’avevo fatta ad essere qui. Sono contento di essere con i ragazzi, anche se la mia preparazione è decisamente ritardata e credo che inizierò a gareggiare magari un po’ più tardi, ma sono contento di essere qui. Non sento dolore al momento, ma devo comunque affrontarla progressivamente e iniziare con una crescita lenta in questa prima parte di stagione”.

Il classe ’85 ha poi commentato l’attuale stato del WorldTour attuale, in cui un paio di squadre si sono avvicinate a Ineos per interromperne l’egemonia: “Dieci anni fa il team Sky ha fissato l’asticella, ma al momento ci sono altri due o tre team che hanno un livello simile, soprattutto ai GT, in termini di controllo della classifica generale, quindi i valori sono più livellati. La Israel non è uno di quei team al momento, ma questa è una cosa che possiamo continuare a costruire, deve essere un obiettivo e credo che abbiamo un ottima piattaforma per continuare a rafforzare il team nei prossimi anni e questo è quello che vorrei vedere”.

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