Groupama-FDJ, Thibaut Pinot sereno: “La pressione ormai non mi tocca. Voglio godermi il ciclismo”

Thibaut Pinot è pronto a lanciarsi in un 2021 ricco di sfide. Lo scalatore della Groupama-FDJ ha infatti deciso di mettere in pausa la propria rincorsa personale al Tour de France per dedicarsi al Giro d’Italia 2021. Lui spera in questo modo di potersi rilanciare tra i grandi del ciclismo dopo due anni piuttosto sfortunati e ricchi di delusioni, soprattutto nella più importante corsa di casa. Proprio per questo ha innanzitutto bisogno di ritrovare serenità lasciando da parte polemiche e detrattori.

“Ormai ho 30 anni, quando vedo commenti non veritieri su di me ormai mi scivolano addosso – ha affermato nel corso della conferenza virtuale di presentazione della squadra – La questione della pressione ormai non mi tocca, non mi difendo neanche più e lascio parlare. Preferisco far parlare le bici e concentrarmi sulla corsa“.

Per questo non vede più i propri obiettivi come ossessioni: “Non voglio più perdere la testa come negli ultimi anni per la classifica, ma è qualcosa che so di poter fare bene e per cui ho le giuste caratteristiche. Non sono un corridore che si rialza e perde mezz’ora volontariamente, quindi per me è normale essere davanti in classifica quando sto bene. Si è visto anche in situazioni in cui non ci puntavo, ma in cui poi la corsa ha mostrato che ci potevo arrivare, come al Tour 2014 e alla Vuelta 2018. Voglio godermi il ciclismo, fare quel che so fare”.

Successivamente, ammette di non temere il forte cambio generazionale in atto: “Sicuramente c’è una generazione emergente molto forte, ma è il ciclo dello sport. Prima eravamo noi del ’90 gli emergenti, ora sono altri. Penso che quando siamo arrivati noi facevamo paura come loro. Sagan ha sbalordito come sta facendo Pogacar”.

Che gli emergenti siano così giovani, è un segno di cambiamento dei tempi: “Sicuramente adesso passare professionisti così giovani è normale, mentre quando sono passato io a 19 anni era qualcosa di molto più particolare. Loro già nelle giovanili lavorano da professionisti, ma bisognerà vedere quale sarà il loro margine di progressione“.

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