CCC, Serge Pauwels si mostra ottimista: “Il futuro è un po’ più luminoso, rispetto a qualche tempo fa”

La CCC è una delle squadre che sta pagando il prezzo più alto alla crisi da Covid-19. Dopo che diverse voci si sono susseguite nelle scorse settimane, il panorama sembra quello di un’attività World Tour che proseguirà nel 2020, mentre per la prossima stagione la formazione polacca dovrebbe chiudere i battenti. Tanti sono i corridori di spessore coinvolti dalla situazione di difficoltà, fra cui il campione olimpico Greg van Avermaet e l’ex campione europeo e argento mondiale Matteo Trentin. In organico ci sono anche tanti diversi corridori di esperienza, che potrebbero trovare difficoltà nel rilanciarsi a fine stagione. Uno di questi è Serge Pauwels, che però si dice ottimista.

“Provo a non guardare troppo in là – dice il 36enne belga in un’intervista a WielerFlits – Se sarò ancora un corridore professionista nel 2021? L’intenzione è quella, ma prima speriamo di poter correre quest’anno. Tutto il resto dipenderà da quello. Per quel che riguarda la squadra, so che il futuro prossimo sembra un po’ più luminoso rispetto a qualche tempo fa. Siamo vicini a una soluzione, ma io sono un corridore e non sta a me fare comunicazioni al mondo esterno. La CCC dovrebbe fare parlare in maniera ufficiale la prossima settimana”.

Pauwels, vincitore di una tappa nell’ormai lontano Giro d’Italia 2009, non si sente comunque superato: “Ho ancora il mio posto in gruppo. Il plotone si sta ringiovanendo, ma penso ci sia ancora un gran bisogno di esperienza e questo può andare a mio vantaggio. In ogni caso, il 2020 è un anno di crisi e per questo non guardo troppo lontano. Tutto può essere molto differente da qui a quattro mesi. Il mio calendario? La mia lista prevede Giro del Delfinato 2020, Tour de France 2020 e Vuelta a España 2020. Così fosse, non so se ci sarebbe spazio per altro. La Freccia del Brabante potrebbe essere un’opzione”.

Anche Pauwels, così come Vincenzo Nibali, non ha preso bene la data indicata per i Campionati nazionali, che in Belgio sono stati fissati per martedì 22 settembre: “C’è anche necessità di riposare. Sono due giorni dopo la fine del Tour… Forse non avrebbero dovuto organizzarli per quest’anno. La domenica arriviamo a Parigi e il martedì dovrei correre i Campionati del Belgio. Faccio fatica a correre un Criterium due giorni dopo il Tour de France, figuriamoci una gara così. Non sarebbe stato meglio saltarli, come hanno fatto nei Paesi Bassi? Proprio non ne vedo il valore: è stato un anno eccezionale, si poteva anche lasciar perdere qualcosa”.

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