Astana, Boaro gregario modello ma non solo: “Sono nel vivo della mia carriera, voglio giocarmi anche le mie carte”

Manuele Boaro alla Astana anche per cercare maggiore spazio personale. Prezioso gregario tuttofare, confermando una importante poliedricità in questo suo biennio alla Bahrain – Merida, il corridore veneto ha lasciato la formazione emiratina per approdare alla corte di Alexander Vinokourov, che già in passato aveva cercato di ingaggiarlo. Per il 31enne l’anno prossimo dunque l’approdo in un nuovo ambiente alla ricerca anche di “nuovi stimoli”, in appoggio alla squadra, in particolare per le sue doti a cronometro, ma non solo.

Credo di potere ritagliarmi dello spazio su certe gare e giocarmi le mie carte – spiega – Di sicuro voglio ripagare la fiducia che la Astana ha riposto nei miei confronti. E poter ripetere la vittoria con la maglia della Astana, come nel 2018 sarebbe fantastico”. In carriera sinora sono tre i successi ottenuti, con la vittoria al Giro di Croazia dello scorso aprile che ha interrotto un digiuno che durava ormai da tre anni, quando si impose in una frazione del Circuit de la Sarthe, dove fu poi secondo. Nel 2014 invece la vittoria al Giro di Danimarca, corsa conclusa in terza posizione.

Ovviamente, questo senza disdegnare il lavoro per i capitani: “Sono nel vivo della mia carriera. Alexander Vinokourov e il suo staff hanno valorizzato il mio ruolo, fa piacere. Io voglio dimostrare che posso ancora dire la mia. Tutti sanno come vado alla crono. Loro cercavano un uomo come me, capace di andare forte sia sulla crono individuale che sulle cronosquadre”.

Per l’ex Tinkoff Saxo, già al fianco di grandi campioni nella sua carriera, vincendo anche un grande giro al fianco di Alberto Contador, il ruolo di gregario è qualcosa da cui trarre anche soddisfazione personale, un lavoro corale da compiere con grande spirito di sacrificio: “Quando uno vince, si vede poco il lavoro fatto prima dai compagni. Però io dico sempre che se uno vince, è perché tutto girava nella squadra. La Astana ha due fantastici leader che sono Lopez e Fuglsang. I risultati del colombiano su corse a tappe dimostrano il suo valore. Vincere di nuovo un grande Giro sarebbe fantastico“.

Ripresi da qualche giorno gli allenamenti, il corridore di Bassano del Grappa è dunque ora pronto e incentrato per l’anno prossimo, con la sua nuova avventura che concretamente inizierà in Spagna, con il ritiro dal 5 al 20 dicembre. Ovviamente, ancora incerto il suo calendario, che potrebbe dipendere anche dal capitano al quale sarà assegnato. Ma, da italiano, la preferenza al Giro d’Italia non manca. “Il Giro è sempre il Giro – ammette – La corsa alla maglia rosa è emozionante perché sei a casa. Poi vedremo con lo staff che programma farò”.

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