Astana, Ardenne e Tour gli obiettivi di Ion Izagirre: “Se tutto va bene vincerò di nuovo”

Il primo anno in maglia Astana per Ion Izagirre è stato abbastanza positivo. Grande protagonista della prima parte di stagione con le vittorie nella Volta a la Comunitat Valenciana e Giro dei Paesi Baschi, lo scalatore basco della Astana non ha mantenuto le premesse nelle grandi corse a tappe, non andando oltre il 36° posto al Giro d’Italia e il 16° alla Vuelta a España. Attualmente, sta preparando a Gran Canaria  la nuova stagione che avrà obiettivi diversi, su tutti il Tour de France, dove arrivò 22° nel 2018 con la maglia della Bahrain-Merida. In “primavera, dovremmo invece rivederlo protagonista a Parigi-Nizza e Giro dei Paesi Baschi.

Mi sto allenando da solo” afferma a Ciclismoafondo, perché ha ravvisato la necessità di recuperare ancora un po’ di forza dopo essere stato fermo a novembre per una decina di giorni a causa di un affaticamento: “Dopo la fine della stagione non mi sono fermato molto perché a ottobre stavo bene a casa, ma poi l’ho pagato. Quando ho corso un ciclocross a Legazpi e Arbulo, ero un po’ stanco e parlando con la squadra abbiamo deciso di fermarci dieci giorni”. Anche lui ha quindi deciso di cavalcare la sempre più diffusa abitudine di gestire la forma invernale correndo nel ciclocross: “Penso che l’esplosività che guadagni sia un bene. Quell’intensità che esprimi significa molta qualità”.

Tornando alla strada, specifica che il proprio calendario di inizio sarà lo stesso dell’anno scorso, ad esclusione del Giro: “Una prima parte di stagione con l’obiettivo di fare bene sulle Ardenne, a Parigi-Nizza e Giro dei Paesi Baschi. Il calendario della prima parte comprenderà Comunitat Valenciana, Andalusia, Parigi-Nizza, GP Miguel Indurain, Paesi Baschi e Ardenne. Quindi, riposerò mi focalizzerò tutto sul Tour con Miguel Ángel López”.

Il primo obiettivo sarà quindi quello di fare bene nelle corse a tappe brevi, soprattutto nel Giro dei Paesi Baschi: “Ripetersi sarebbe bello. Sì, è vero che avevo l’onere di dover vincere in casa, sono salite tre volte sul podio… L’anno scorso mi sono tolto quella zavorra. Ovviamente tornerò per provare a vincere ma senza quella pressione. E vorrei anche fare molto bene le classiche delle Ardenne. Sono speciali, hanno molta storia e un’atmosfera speciale. Il ciclismo è vissuto diversamente. Mi sono sempre piaciute”.

In ogni caso, l’importante sarà dare continuità alle prestazioni: “Il mio obiettivo è quello di arrivare al mio livello e non avere infortuni o cadute, perché so cosa significa avere cadute gravi. Non voglio alcuna battuta d’arresto. Voglio andare bene e poi tutto il resto arriverà. Conosciamo già il livello che posso avere e, se tutto va bene, vincerò di nuovo“.

Per quanto riguarda i Grandi Giri, il 2019 è stato ampiamente deficitario, a partire dal Giro: “Psicologicamente è stato difficile per me e fisicamente si è visto che non ero io. La verità è che ero triste. La Vuelta l’ho preparata con grande cura dopo un buon riposo e cercando di migliorare il nono posto dell’anno precedente. Non è andata bene”. L’imperativo è quindi quello di “valutare, apprendere, analizzare gli errori e migliorare”. Quest’anno sarà al top per il Tour, dove però il capitano sarà Miguel Angel Lopez: “Quest’anno senza pavé e una sola cronometro, dura, penso che si adatti abbastanza bene alle sue caratteristiche”.

Infine, conferma ancora una volta quanto sia importante per lui avere al fianco suo fratello: “Avere Gorka al mio fianco, grazie alla sua personalità e al suo carattere dentro e fuori dalla gara, è molto importante per me”.

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