Alpecin-Deceuninck, Mathieu van der Poel: “Se faccio il Tour lo finisco e non corro in MTB ai Giochi, potrei fare la Liegi”

Scelte difficili per Mathieu van der Poel in vista del 2024. In cerca di definire quel rompicapo chiamato calendario, che in gran parte ruoterà attorno allo snodo olimpico, il leader della Alpecin – Deceuninck conferma in buona sostanza la ricca primavera di quest’anno, alla quale potrebbe tuttavia aggiungere un altro importante appuntamento. Una possibilità che nasce potenzialmente proprio dalla lunga pausa che potrebbe osservare tra le corse di primavera e i Giochi di Parigi 2024, ai quali potrebbe sacrificare il Tour de France, anche se questo è uno scenario ancora in divenire viste le numerose opzioni sul tavolo.

“O faccio il Tour e poi faccio solo la corsa in linea ai Giochi, oppure non faccio il Tour e a quel punto corro sia la corsa in linea che la prova di MTB – spiega a Het NieuwsbladQuello che sicuramente non farò è fare il Tour de France e ritirarmi, come ho fatto per Tokyo.

La prova in linea è due settimane dopo il Tour ed è ideale. La si può paragonare ai mondiali di Glasgow quest’anno, dove ho raggiunto un buon livello dopo aver corso il Tour. Ma la prova in MTB è troppo presto, solo una settimana dopo il Tour (otto giorni, ndr). Non potrei mai raggiungere il mio miglior livello”.

A quel punto conferma la possibilità di correre la Vuelta a España, mentre scartata l’ipotesi Giro d’Italia vista la vicinanza con le classiche di primavera: “Se non corro il Tour, potrei fare la Vuelta per approcciarmi ai mondiali su strada. La terza opzione sul tavolo è di fare Tour e Vuelta. La decisione final spetta a me, in accordo con il team”.

Per il resto sarà invece una stagione simile a quella appena conclusa, ma con la possibilità di aggiungere la Doyenne: “Il mio programma sarà in gran parte lo stesso: dalla Milano-Sanremo, con il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix come obiettivi principali. Includerò anche la Gand-Wevelgem. La domanda è se dopo farò anche la Liegi-Bastogne-Liegi. L’opzione c’è, ma non è una certezza”.

In ogni caso, non partirebbe per vincere, consapevole del livello degli avversari: “Sono realista. Quando uomini come Tadej Pogacar o Remco Evenepoel partono su La Redoute, è quasi impossibile per me seguirli. La differenza di peso è troppo elevata per poterlo fare. Ho corso la Liegi una volta (sesto nel 2020, ndr) e poi ho dovuto mollare anche alla Roche-aux-Faucons. Poi la gara è stata stranamente inserita nel calendario, un giorno dopo il BinckBank Tour, dove avevo vinto a Geraardsbergen dopo uno degli assoli più difficili della mia carriera”.

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