Vuelta a España 2023, Lenny Martinez: “La squadra mi ha salvato nei ventagli”

Lenny Martinez tira un doppio sospiro di sollievo al termine della nona tappa della Vuelta a España 2023. Caratterizzata, nella parte iniziale, dal vento laterale che ha spezzato in più tronconi il gruppo, che si è ricompattato per essere poi nuovamente diviso dal vento, la tappa ha visto i big arrivare sostanzialmente assieme al punto designato dall’organizzazione per prendere i tempi validi per la classifica generale (decisione che ha suscitato non poche polemiche). Uno dei corridori che tuttavia ha rischiato di perdere molto terreno dai rivali è il giovanissimo Lenny Martinez (Groupama-FDJ), 3° in classifica generale a 1’02” da Sepp Kuss (Jumbo-Visma) e detentore della maglia bianca di miglior giovane.

“È la seconda volta che in una grande corsa mi capitano i ventagli – racconta ai nostri microfoni lo scalatore francese – La prima ero in coda, oggi nel secondo gruppo, penso di essere migliorato. Anche se ovviamente per uno scalatore piccolo come me nel vento è piuttosto complicato. Ho cercato di fare del mio meglio e ho potuto contare su una grande squadra quindi è andata bene”.

Fondamentale il supporto del team soprattutto nella seconda circostanza, quando davanti erano rimasti in appena 22 uomini nel tratto che poi, di lì a poco, avrebbe portato alla salita conclusiva: “Sul primo ventaglio, davanti non erano in molti e siamo riusciti a rientrare facilmente, mentre la seconda volta abbiamo dovuto tirare molto forte. Poi, quando il distacco è iniziato a scendere e davanti si sono rialzati, con la mia squadra ci siamo messi in fila e abbiamo spinto a tutta per rientrare in salita”.

Grande rivelazione di questa prima settimana, il classe 2003 commenta con soddisfazione una Vuelta che lo ha visto diventare il più giovane di sempre a indossare la maglia di leader (ha compiuto da poco venti anni), dalla sesta all’ottava tappa. Attualmente invece veste la maglia bianca di miglior giovane ed è ancora sul podio provvisorio. Dal momento che è al primo Grande Giro della sua giovanissima carriera, la tenuta nelle tre settimane è tutta da verificare, e già la cronometro di martedì sarà un banco di prova importante, anche perché il fisico esile lo potrebbe penalizzare non poco in questo tipologia di gara. Intanto però si gode il giorno di riposo: “La prima parte di questa Vuelta è finita, domani un po’ di riposo che penso ce lo meritiamo. Ci serve sicuramente, poi si ricomincia subito con una seconda parte di Vuelta impegnativa”.

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