Tour de France 2020, Fabio Aru alza bandiera bianca!

Fabio Aru ha abbandonato il Tour de France 2020. Lo scalatore sardo della UAE Team Emirates, arrivato in Francia in condizioni fisiche non eccezionali, si è ritirato oggi a 80 chilometri dall’arrivo della nona tappa Pau-Laruns dopo essersi staccato da solo in pianura poco dopo il via, presumibilmente per un problema fisico. Ha provato a tenere duro il più possibile, ma con un ritardo di un quarto d’ora dal gruppo maglia gialla con ancora 80 chilometri da percorrere non ha potuto fare altro che salire in ammiraglia e salutare anzitempo una edizione della Grande Boucle che doveva inizialmente essere il grande appuntamento della sua stagione.

Malgrado delle buone prestazioni al momento della ripresa delle corse, con alcuni piazzamenti interessanti che facevano ben sperare, la sua condizione è apparsa poi in calando al Giro del Delfinato. Il Cavaliere dei Quattro Mori era dunque inizialmente sembrato anche in dubbio per questa edizione tardo estiva del Tour, ma poi la squadra ha deciso comunque di portarlo dopo avergli fatto fare un ritiro in altura e saltare la prova in linea dei Campionati Nazionali per prepararsi a supportare Tadej Pogacar in quello che quest’anno è il primo GT stagionale.

Purtroppo, la condizione non è mai arrivata e sin dalle prime tappe il sardo ha fatto fatica, senza mai riuscire a dare un contributo fattivo al proprio capitano, se non per un velleitario tentativo dalla media distanza che tuttavia non ha portato alcun risultato. Poteva sembrare un segnale incoraggiante, ma nei giorni successivi le difficoltà sono continuate sino a questa mattina, quando la situazione è apparsa ancora più difficile e Fabio Aru ha dovuto lasciare mestamente questo Tour de France 2020.

Un commento

  1. Un professionista che si presenta in queste condizioni fisiche con l’ambizione di fare classifica offende i suoi compagni di squadra; ancor di più se considerata la mancanza di umiltà nel mettersi al servizio di Pogačar e abbandonare alle prime difficoltà. Lo stesso Beppe Saronni ha trattenuto a stento l’irritazione nei confronti del ciclista, che evidentemente ha preparato superficialmente la competizione.

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