Giro d’Italia 2020, “diverse opzioni” per nuova data e percorso. AD Bellino: “Racconterà la rinascita del nostro paese”

Il Giro d’Italia 2020 sarà posticipato, non cancellato. Parola di Rcs Sport. L’organizzazione del Grand Tour italiano, che ieri ha annunciato il rinvio della Grande Partenza inizialmente prevista per il 9 maggio a causa dell’impossibilità di svolgere le prime tre frazioni in Ungheria a seguito delle decisioni del governo locale, è già al lavoro per trovare nuove soluzioni. E sconfiggere i problemi causati dal coronavirus e dalla sua diffusione, che ha portato alla cancellazione di numerosissimi eventi tra i mesi di marzo e aprile, tra cui le prime due Monumento della stagione. Una serie di scelte drastiche ma necessarie per limitare il rischio di contagio della malattia. Ma lo stop sarà solo temporaneo.

Lo ha spiegato in una lunga intervista all’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport Paolo Bellino, amministratore delegato di Rcs e direttore generale di Rcs Sport: “Per la prima, storica partenza dall’Ungheria era stato fatto un grosso lavoro durato almeno due anni. Si è trattato di una decisione molto sofferta, ma il posticipo della data del Giro era inevitabile a causa della situazione internazionale. Non abbiamo avuto esitazioni. La salute è il bene primario. Per il recupero abbiamo delle idee, lavoriamo su diverse opzioni. Tutta Rcs Sport è impegnata. Un lavoro di squadra è fondamentale, a partire dall’opera del direttore del Giro Mauro Vegni. Dovremo attendere almeno fino all’indomani del 3 aprile. Ma non dobbiamo deciderlo da soli. Saranno coinvolte le massime istituzioni del ciclismo, ma anche e soprattutto il Governo italiano”.

La volontà di correre quest’anno passa dal riconoscimento del ruolo che la competizione ha anche nella cultura italiana: “Il Giro è l’unico evento che racconta l’Italia da qualsiasi prospettiva, in tutti i suoi angoli. Per tre settimane e per tante ore al giorno. Dunque potrà diventare l’immagine del rilancio di un’Italia che è stata messa a soqquadro da un cataclisma. Non scopriamo certo oggi che il Giro, la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo, è una parte integrante della storia dell’Italia fin dal 1909. Mi auguro che questa volta possa davvero raccontare al mondo l’inizio di una nuova storia. Adesso dobbiamo restare tutti a casa il più possibile, perché la salute non può che essere la nostra stella polare. Quando sarà possibile, il Giro saprà richiamare tantissimi spettatori che potranno applaudire i loro beniamini”.

Bellino conclude senza velare un certo ottimismo per la realizzazione della corsa: “Più volte sia il presidente dell’Uci Lappartient sia il numero uno della Federciclismo Di Rocco hanno ripetuto che un ciclismo senza il Giro d’Italia e il Tour de France è semplicemente impensabile. Abbiamo già un percorso, ma siamo pronti ad arricchirlo al fine di raccontare ancora meglio la rinascita dell’Italia, perché non c’è dubbio che sapremo rialzarci. Saremo pronti. Se il Giro si farà nel 2020? Sono molto fiducioso“.

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