Giro d’Italia 2018, Froome ancora motivato: “Non mi ritiro, voglio ottenere il massimo possibile”

Le prime nove tappe del Giro d’Italia 2018 non sono state idilliache per Chris Froome. Il capitano del Team Sky è sembrato lontano parente di quello ammirato negli ultimi Tour de France, complici un paio di cadute di troppo che ne hanno minato le certezze. Soprattutto nel corso della tappa di ieri, ha sofferto l’altitudine e i continui cambi di ritmo imposti dagli avversari verso Campo Imperatore, crollando negli ultimi chilometri e tagliando il traguardo con 1’07” di ritardo da Simon Yates. Oggi, a bocce ferme, ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa.

Parlaci della tua situazione
Sicuramente è un momento duro. Fin dalla caduta sono partito con il piede sbagliato, è evidente. Non è una posizione in cui sono abituato a stare, ma è ancora presto, non siamo neanche a metà corsa. Sono ancora motivato, ma fin da quando sono caduto non mi sono mai sentito realmente me stesso. Non è un segreto che mi fa male la parte destra e mi sento un po’ sbilanciato perché la parte sinistra del corpo lavora per compensare. Sto recuperando e cercando di riprendere il ritmo giusto. Sono venuto al Giro con l’idea di crescere durante la corsa, durante la seconda metà. Avendo l’obiettivo di vincere Giro e Tour non ho mai pensato di arrivare in forma qui sin dall’inizio. Abbiamo visto che coloro che lo hanno fatto in passato poi non hanno ottenuto niente. Ovviamente la prima caduta mi ha rallentato e la seconda non ha aiutato, ma siamo qui, sono cose che possono capitare. Il Giro è una corsa diversa, molto imprevedibile. Non avevo mai provato a venire qui per vincerlo, ma ora ci sono e mi piace, per quanto dura possa essere.

Il ritardo dalla maglia rosa però è già elevato
Sì, il ritardo è molto alto, ma ci sono ancora tappe molto dure, così come una crono piuttosto lunga. Mi ricordo che qualcuno, non tanto tempo fa ha, vinto il giro con un ritardo di più di tre minuti. Non dico che sia probabile, ma sono successe anche cose più improbabili.

Quindi vuoi ancora vincere il Giro?
Assolutamente sì. Prenderò la corsa giorno per giorno, ma voglio assolutamente fare del mio meglio. Se sarò 28°, primo o secondo, non lo so. Sono qui per correre. Sono un ciclista e come tale mi comporterò.

Quali sono i favoriti a questo punto?
Difficile da dire, ma gli Orica sono chiaramente in una posizione di comando. Hanno fatto grande corsa sinora, Simon è fantastico ed è bello vedere un altro britannico in maglia di leader. Anche se chiaramente cercheremo di rendergli al vita dura in queste due settimane, è bello comunque vederlo in rosa. Ha una squadra molto forte, non sarà facile batterlo. Dumoulin è vicino e ha la crono dalla sua. Pinot si sta nascondendo, ma è lì in salita con Yates e a crono se la cava anche lui bene. Penso che questi tre siano i più pericolosi al momento.

Dove ti fa male esattamente sul fianco destro?
Quando cadi c’è sempre un contraccolpo generale sul corpo. Sento che non pedalo bene come normalmente dovrei fare. Spero che da oggi, riposando, la situazione possa cominciare a rientrare nella normalità.

In cosa ti crea problemi la caduta?
Ogni sera faccio una seduta con l’osteopata e abbiamo fatto i raggi dopo la prima caduta (fortunatamente tutto negativo). Sicuramente abbiamo anche perso tempo in queste cose, perché una caduta non si limita alla botta, ma ci sono molte cose che ti condizionano. Anche il cambio delle fasciature crea disturbo e il sonno non è perfetto.

Quale percentuale di vittoria pensi di avere?
Non sono così matematico e metodico. Sono qui per correre e sono motivato, poi si vedrà.

Qual è la ragione maggiore di questo calo di forma? Le cadute, la preparazione o il caso salbutamolo?
I numeri in allenamento nelle due settimane prima del Giro erano migliori di quanto abbia mai fatto sinora in questo periodo. Quindi direi che la caduta ha avuto un impatto notevole. Spero di riprendermi presto.

È una posizione mentalmente difficile?
Mentalmente posso gestirla. Sono metodico in queste cose, riesco a mettermi le cose alle spalle facilmente e concentrarmi su quello che deve ancora arrivare.

È strano per te non essere primo?
Come ho detto, sono davvero contento per Simon. È una grande risultato per lui e sono felice di come sta andando.

La squadra come è andata sinora?
La squadra è stata fantastica. Ovviamente l’impressione è diversa quando corri davanti ogni giorno per difendere la maglia. Prendo tutto giorno per giorno e spero di sentirmi meglio. Quando andrà meglio cercherò di ottenere il massimo possibile.

Hai pensato di lasciare?
Mai, in nessun momento.

Stai usando ancora del salbutamolo?
Onestamente, non penso riguardi nessuno, sono informazioni mediche private.

2 Commenti

  1. se Froome finirá veramente il Giro anche se non dovesse lottare per la vittoria beh bisognerá fargli i complimenti visto le “figuracce” dei predecessori(Wiggins e Porte)che invece si ritiraron dopo le prime difficoltá

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