Tour de France 2021, Il CPA pronto a supportare uno sciopero dei corridori – Madiot: “Ci saranno dei morti”, risponde l’UCI: “Cadute dovute al nervosismo del gruppo, non è colpa del percorso”

Non è esclusa la possibilità di uno sciopero dei corridori per la quarta tappa del Tour de France 2021. Dopo le tante cadute della tappa di ieri (Jack Haig e Caleb Ewan quelli che hanno avuto le conseguenze più gravi, dovendo lasciare la corsa), non erano mancate le polemiche da parte dei corridori, che avevano rivelato che la mattina avevano chiesto una neutralizzazione dei tempi ai -5, e non ai -3 come avviene d’abitudine, con Tim Declerq che a Sporza aveva dichiarato addirittura che la richiesta, rimasta senza risposta, era di neutralizzare i tempi ai -8.

Philippe Gilbert, uno dei corridori da sempre più attivi in tema di sicurezza, ha confermato in un lungo messaggio video sui suoi canali social, che con il CPA era stata fatta richiesta di neutralizzare i tempi ai -5 e ASO l’aveva accolta, ma sarebbero stati i commissari UCI a respingere la richiesta. Per questo dal CPA hanno fatto sapere a Het Laatste Nieuws che sono pronti oggi a supportare uno sciopero dei corridori, pur non entrando nello specifico di cosa questo sciopero comporterebbe: “Supporteremo i corridori se vorranno fare qualcosa. Abbiamo notato molta rabbia. Non sappiamo cosa accadrà, ma potrebbe esserci uno sciopero” è il virgolettato attribuito a Pascal Chanteur, delegato in Francia del sindacato dei corridori.

Non è tardata la risposta del presidente UCI David Lappartient, che ha risposto soprattutto a Marc Madiot, team manager della Groupama-FDJ, che aveva dichiarato senza mezzi termini che di questo passo “ci saranno dei morti”: “Madiot si lamenta sempre – ha commentato Lappartient ai microfoni di Ouest FranceLa bici è la bici, anche se io soffro quando vedo i corridori cadere.  Madiot dice sempre che non ama le corse nella polvere, ma se vuole arrivare nel cuore delle città, deve accettare che il percorso sia un po’ più tecnico. […] Le cadute sono arrivate soprattutto perché c’era nervosismo in gruppo. Roglic è caduto da solo, Ewan è caduto da solo. La maggior parte della cadute sono a causa di una mancanza di attenzione, ma li capisco, sono così stressati tutto il giorno. Tutti vogliono essere davanti, ma non c’è spazio per tutti. Ma non credo che questo sia colpa del percorso“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio