Tour de France 2020, Iwan Spekenbrink: “La sicurezza dovrà essere la priorità”

Iwan Spekenbrink invoca sicurezza ed equità per il Tour de France 2020. In un’intervista con Cyclingnews, il team manager del Team Sunweb ha spiegato che la Grande Boucle dovrebbe corrersi soltanto se in completa sicurezza per tutti, a prescindere dalle porte chiuse di cui ha parlato la ministra dello sport francese. In un ragionamento a più ampio raggio, poi, Spekenbrink ha spiegato che rispetto ai Giochi Olimpici, anch’essi rinviati, il Tour ha il vantaggio di essere disputato ogni anno, ma se dovesse disputarsi anche quest’anno ha chiesto che a tutti venga concesso del tempo per allenarsi all’aperto.

Il Tour de France dipende da molti fattori, ma il più importante è la sicurezza – ha sottolineato – Si farà solo se le autorità diranno che si può fare. Ci sono differenze tra il Tour e le Olimpiadi. Le Olimpiadi si fanno ogni quattro anni, quindi per molti atleti è un’occasione unica di medaglia, tutti vogliono prepararsi nel miglior modo possibile. Per il Tour è leggermente diverso, si fa annualmente e ci sarà probabilmente un’opportunità per tutti a partire dal 2021”.

Il neerlandese si è poi posto la domanda che tutti nel mondo del ciclismo si stanno facendo: “Dobbiamo continuare la stagione? Se la risposta è sì, allora è importante che tutti i corridori si allenino all’aperto per un determinato periodo minimo, in modo da creare le stesse opportunità tra i partecipanti in una situazione particolare. E se la risposta è sì, bisogna capire in che modo il Tour si potrà correre: sarà alla data prevista o più tardi, ad esempio ad agosto? Si correrà con o senza pubblico? Il ciclismo ovviamente è lo sport della gente, ma se non potranno esserci 15 milioni di persone sulle strade quest’anno, centinaia di milioni di persone riuscirebbero comunque a seguirlo tramite tv o internet”.

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