Tour de France 2020, Elia Viviani non pensa alla Maglia Verde: “Per competere per questa maglia si deve vincere più di uno sprint. Quindi l’obiettivo principale è vincere una tappa”

Elia Viviani è pronto per il suo terzo Tour de France, il primo in maglia Cofidis. Il velocista di Isola della Scala, che lo scorso anno alla Grande Boucle conquistò la quarta frazione, in questa nuova avventura di questa stagione con la maglia della formazione francese non è ancora riuscito ad alzare le braccia al cielo, andandoci vicino in diverse occasioni ma risultando alla fine sempre battuto. Dunque, quale occasione migliore per il 31enne ex campione italiano ed europeo per sbloccarsi se non nella più prestigiosa gara a tappe e, per quest’anno, primo Grande Giro della stagione? Magari tenendo d’occhio anche la classifica della Maglia Verde, anche se il primo argomento toccato da Viviani nella conferenza stampa riportata da Cyclism’Actu riguarda un tema più importante, quello della sicurezza.

“Dopo quello che abbiamo visto nelle ultime settimane – esordisce il 31enne – dobbiamo lavorare insieme all’UCI sulla sicurezza durante la gara, in modo che sia sicuro quando corriamo o quando andiamo veloci nelle discese. Dobbiamo lavorare su questo, l’UCI ha già fatto qualcosa, e come sempre, è meglio se lavoriamo insieme”.

Finora la stagione, con lo stop imposto dalla pandemia di Covid-19, non è stata tuttavia semplice: “Tutti hanno paura che la stagione possa finire di nuovo, quindi tutti vogliono ottenere risultati rapidamente. E per noi atleti, non è facile gestire una stagione come questa. È un anno strano, ma siamo felici di correre di nuovo, anche se non ci saranno molti tifosi ai bordi della strada”.

Parlando poi del Tour, Viviani per ora non penserà alla Maglia Verde ma si focalizzerà sull’ottenere una vittoria di tappa: “Per quanto riguarda la Maglia Verde, Caleb Ewan non ha finito lontano da Sagan l’anno scorso, ma per competere come velocista per questa maglia si deve vincere più di uno sprint. Quindi l’obiettivo principale è vincere una tappa. La prima è abbastanza difficile per gli sprinter puri, per me i favoriti saranno corridori più come Van Aert o Nizzolo che stanno volando in questo momento. Ma di sicuro terrò duro e farò di tutto per finire nel primo gruppo a Nizza. Visto che vivo a Monaco, mi alleno molto su queste strade, quindi cercherò di sfruttare il vantaggio di conoscere bene il percorso. Dovremo resistere se vogliamo giocarci la vittoria”, conclude il campione olimpico dell’omnium di Rio 2016.

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