Tour de France 2018, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2018.

TOP

Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo): Volata imperiosa quella del talentuoso olandese. Assente ingiustificato nelle prime tappe, si riscatta alla grandissima con questa vittoria. Ciò che convince è soprattutto il modo in cui è arrivata, ovvero con una progressione che ha lasciato le briciole a quelli che finora erano stati i dominatori degli sprint, Gaviria e Sagan.

Andrea Pasqualon (Wanty-Groupe Gobert): Zitto zitto è sempre lì che si piazza. Con questo nono posto siamo già a quattro Top 10 di tappa in questa Grande Boucle. Non ha lo spunto dei migliori sprinter, ma il fatto che sia sempre lì a mettersi in gioco è la conferma che le gambe stanno bene. La sua squadra ringrazia e intanto aspetta una tappa più adatta alle sue caratteristiche…

Yoann Offredo (Wanty-Groupe Gobert): In una tappa in cui non è successo nulla ha il merito, ma soprattutto il coraggio, di lanciarsi in avanscoperta in solitaria a più di 210 chilometri dall’arrivo. Viene ripreso ai 90 dall’arrivo, solo perché dietro sono iniziati i ventagli, altrimenti si sarebbe fatto qualche altra decina di chilometri a godersi il paesaggio davanti a tutti. Gli organizzatori tuttavia non lo premiano, scegliendo Pichon (comunque meritevole) come più combattivo. E allora lo premiamo noi.

FLOP

Marcel Kittel (Katusha-Alpecin): Oggi non ci prova neanche a disputare la volata e lascia l’onere al compagno Rick Zabel. Il possente tedesco vede le opportunità di volata diminuire giorno dopo giorno e, finora, non ci è neanche andato vicino ad un successo parziale. Domani avrà un’altra chance, ma urge ritrovare il vero Kittel.

Alexander Kristoff (UAE-Emirates): Il norvegese parte lunghissimo e viene risucchiato dai rivali, chiudendo al 13esimo posto. Il colpo di pedale non sembra essere quello dei tempi migliori, ma anche lui avrà qualche altra chance per provare a portare a casa un successo di tappa, con la consapevolezza che la vittoria di ieri di Martin ha tolto un bel peso dalle sue spalle e quelle della squadra.

Organizzatori: Porre una tappa così lunga e senza asperità non si è rivelata una scelta vincente. La corsa è stata soporifera e solo gli ultimi cinque chilometri, con la preparazione alla volata, hanno regalato un po’ di suspance. I corridori hanno le loro colpe ma, un percorso del genere, a questo punto della corsa, di certo non li invogliava ad attaccare.

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