Tour de France 2017, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2017.

TOP

Geraint Thomas (Sky): In pochi si sarebbero aspettati il gallese davanti a tutti. Thomas invece sorprende tutti conquistando uno splendido successo che lo ripaga in parte dopo lo sfortunatissimo Giro d’Italia.

Matteo Trentin (QuickStep – Floors): L’italiano è la vera sorpresa della cronometro odierna. Nessuno si sarebbe aspettato una prova del genere dal corridore della QuickStep – Floors, che sfrutta a suo vantaggio il fatto di esser partito nel momento con forse meno pioggia dell’intera corsa. Ora il distacco da Thomas è di soli 10 secondi ed in caso di vittoria di tappa potrebbe arrivare anche la maglia gialla grazie agli abbuoni.

Chris Froome (Sky): Sulla carta rischiava di poter vivere una giornata difficile visto che il meteo poteva consigliarlo a non correre rischi. Alla fine però il vincitore uscente del Tour decide di rischiare e disputa una cronometro super che gli permette di guadagnare una trentina di secondi su tutti gli avversari per la vittoria finale del Tour.

FLOP

Tony Martin (Katusha – Alpecin): Quella odierna doveva essere la sua giornata. Il Tour che si apriva in Germania con una prova a cronometro, tutti inidizi che facevano pensare a Tony Martin in maglia gialla sul podio. Il primi intermedio fsembra confermare queste sensazioni, ma nella seconda parte di cronometro il portacolori della Katusha – Alpecin perde troppo terreno e alla fine chiude con un deludente quarto posto.

Richie Porte (BMC): La sua prova è in linea con tutti gli altri uomini di classifica ad esclusione di Froome. Risultato quindi deludente per l’australiano oggi visto che sulla carta poteva guadagnare terreno su tutti gli avversari. Giusto non correre rischi, ma forse Porte ha frenato di più rispetto a tutti gli altri.

La sicurezza del percorso: Tante, forse troppe le cadute che hanno visto coinvolti diversi corridori. Complice il meteo l’aslfato era viscido e quindi il rischio di cadute era superiore, ma in alcuni punti non c’era troppa sicurezza a bordo strada. In particolar modo in vista del primo intermedio, dove sono caduti Valverde ed Izagirre, visto che non vi era nessuna protezione all’uscita della curva ed i corridori se commettevano un errore finivano diretti contro la ringhiera.

 

 

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