Tirreno-Adriatico 2022, Warren Barguil conquista la tappa dei Muri! Evenepoel attacca, Pogacar risponde, ma poi sbagliano strada

Splendida vittoria di Warren Barguil alla Tirreno – Adriatico 2022. Partito nella fuga del mattino, il francese fa la differenza nel finale staccando tutti gli ex compagni di avventura, una fuga nata dopo quasi 50 chilometri di attacchi continui nelle prime fasi di corsa. Alle spalle del portacolori della Arkéa – Samsic sono Xandro Meurisse e Simone Velasco a completare il podio, mentre il gruppo conclude con un ritardo di appena 28 secondi, anticipato di poco da Richie Porte. Malgrado un errore di strada mentre era all’attacco con Remco Evenepoel, Tadej Pogacar conserva la maglia di leader davanti al belga, mentre in terza posizione sale Thymen Arensman, con Filippo Ganna che si è lasciato sfilare entrando nel circuito conclusivo.

La tappa dei muri si propone combattuta sin dai primissimi chilometri. I primi scatti arrivano, come sempre, non appena il direttore di corsa segnala il via ufficiale, ma che sarà giornata di grande bagarre è evidente quando si vede il numero di corridori che ci provano, in un susseguirsi di scatti e controscatti che si neutralizzano a vicenda. Quasi tutte le squadre ci provano, anche con più di un corridore, con il gruppo che rapidamente si trova allungato già nella pianura iniziale. Se qualcuno sperava di riuscire a fare la differenza nella salita verso Cingoli, anche la prima e più lunga scalata del giorno non porta alcun frutto, con tutte le azioni che vengono annullate. Nella lunga lista di coloro che ci provano spiccano Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl), autore di numerosi scatti, Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix), Romain Bardet (Team DSM), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), ma nessuno di loro riesce a fare la differenza all’interno dei primi 50 chilometri di corsa, nei quali il gruppo finisce per spezzarsi visto l’alto ritmo che non tende a diminuire.

Nel corso della discesa sono Nelson Oliveira (Movistar), Clément Russo (Arkéa-Samsic) e Valentin Ferron (TotalEnergies) a riuscire a creare un piccolo gap, che per la prima volta da inizio corsa supera i venti secondi. Malgrado alle loro spalle il ritmo resti elevato, i tre proseguono nella loro azione, riuscendo ad accumulare un vantaggio di 50 secondi sul gruppo, che prova finalmente a tirare fiato dopo essere passato al cartello che indica cento chilometri alla concclusione. A quel punto, mentre da dietro rientrano alcuni dei corridori che hanno perso contatto in precedenza, provano ad allungare in contropiede Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa Cycling Team), Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic), Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Jhonatan Restrepo Valencia (Drone Hopper – Androni Giocattoli) e Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa Cycling Team).

Questi sette uomini riescono a guadagnare una ventina di secondi senza che ci siano reazioni, convincendo così anche Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix) e Benjamin Thomas (Cofidis) a partire all’inseguimento. Malgrado la buona classifica del francese, il gruppo non reagisce e lascia fare, permettendo che al comando si formi rapidamente un gruppo di dodici corridori. I fuggitivi trovano subito l’intesa, con le squadre presenti con più di un corridore che non si risparmiano e il vantaggio cresce di conseguenza. Mentre alle loro spalle sono i soli Max Richeze e Pascal Ackermann a fare l’andatura, davanti tutti apportano il proprio contributo, consentendo al proprio gruppo di racimolare un vantaggio di quasi quattro minuti ai piedi del Monte Urano, primo GPM di giornata, aprendo il finale di tappa.

In cima al GPM, conquistato da Gavazzi su Barguil e Restrepo, il distacco resta sostanzialmente invariato, con il gruppo che transita 3’53” dopo il corridore bresciano. Da quel momento però il ritmo cambia notevolmente in gruppo, con la UAE che sfrutta i suoi passisti nella pianura che porta alle salite successive. Sul muro verso Capodarco, al cui scollinamento è posto il TV conquistato da Thomas, il vantaggio scende ancora in maniera notevole, con Davide Formolo e Rafal Majka che vanno a recuperare oltre un minuto nel corso della salita.

La bagarre esplode entrando a Fermo con davanti Barguil che prova ad allungare seguito da Thomas, mentre dietro è Remco Evenepoel a lanciare la sua offensiva in vista del GPM, seguito dai soli Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. I tre guadagnano qualche secondo, affrontando la discesa a grande andatura, ma prima di svoltare per tornare a salire il belga sbaglia strada, con gli altri due che se ne accorgono appena dopo aver mancato la svolta, che invece il più esperto Brambilla, da poco ripreso, aveva imboccato. Evenepoel si trova così ad inseguire, finendo così dietro il gruppo, venendo aiutato, anche psicologicamnete da Ballerini, a sua volta ripreso. Queste vicissitudini aiutano ovviamente i fuggitivi, che si trovano così con la quasi certezza di potersi giocare il successo.

Nel gruppetto composto ormai dai soli Benjamin Thomas (COF), Xandro Meurisse (AFC), Nelson Oliveira (MOV), Warren Barguil (ARK), Valentin Ferron (TEN), Simone Velasco (AST) e Jhonatan Restrepo Valencia (DRA), è Barguil a dimostrare di averne più di tutti, con una accelerazione sull’ultimo muro che non ammette repliche. Velocemente l’ex maglia a pois del Tour de France fa il vuoto sui rivali, imponendosi nettamente, mentre il gruppo sale regolare, senza più alcuno scossone, se non una accelerazione di Richie Porte all’interno dell’ultimo chilometro.

Risultato Tappa 5 Tirreno-Adriatico 2022

Classifica Generale Tirreno-Adriatico 2022

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