Omloop Het Nieuwsblad 2021, Davide Ballerini domina in volata

Davide Ballerini conquista in volata la Omloop Het Nieuwsblad 2021. Il corridore italiano della Deceuninck-QuickStep ha finalizzato un grande lavoro di squadra nella volata finale, con il gruppo che contava ancora una cinquantina di unità. L’azzurro ha dunque conquistato nettamente lo sprint davanti al giovane britannico Jake Stewart (Groupama-FDJ), autore di una rimonta ai danni di Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), che comunque resiste al ritorno di Heinrich Haussler (Bahrain-Victorious) per rimanere sul podio.

Diversi attacchi sin dai primi metri di gara, con la fuga che riesce già a formarsi dopo soli sei chilometri percorsi. All’attacco vanno Bert De Backer (B&B Hotels p/b KTM), Yevgeniy Fedorov (Astana-Premier Tech), Kenny De Ketele (SportVlaanderen), Ryan Gibbons (UAE Team Emirates) e Matis Louvel (Arkea Samsic), mentre un altro corridore, Damien Gaudin (Total Direct Energie), non riesce ad agganciarsi a questo gruppetto, venendo riassorbito dal plotone. Questi uomini non fanno paura al gruppo, tirato da Movistar e Deceuninck-QuickStep, perciò il loro vantaggio supera rapidamente gli otto minuti, margine che si mantiene inalterato una volta raggiunti il primo tratto di pavé e il primo muro di giornata, dopo 50 chilometri percorsi. Nel tratto seguente la situazione non cambia molto, sebbene il plotone, tirato anche dalla Jumbo-Visma, recuperi pian piano terreno, portandosi a meno di sei minuti dalla testa della corsa a cento chilometri dall’arrivo. Raggiunta e superata dunque la metà gara si entra nella fase decisiva con il gruppo a poco più di quattro minuti dai fuggitivi.

Il plotone, condotto dalla Deceuncink-Quick-Step, aumenta il proprio ritmo, riportandosi a tre minuti, mentre una caduta coinvolge (tra gli altri) Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen) e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), entrambi in grado di rientrare in gruppo. Il plotone accelera ancora, fino a portarsi a 2’30”. A quel punto Jonas Rutsch (EF Education First Nippo) attacca da solo, guadagnando rapidamente circa mezzo minuto. Il suo inseguimento nei confronti dei battistrada procede tuttavia da solo visto che nessuno sembra intenzionato a seguire la sua azione. Il momento dell’accelerazione arriva tuttavia quando ci si avvicina al Wolvenberg, con la Deceuninck – QuickStep che riprende in mano la situazione con un allungo di Yves Lampaert quando si comincia a salire. Il lavoro del team belga porta a riprendere facilmente l’inseguitore solitario, andando a dimezzare il distacco dalla testa della corsa, che esce dal successivo Holleweg con un margine molto esiguo.

Il tentativo riesce tuttavia ad avere vita più lunga in seguito alla caduta del belga, che nel tratto di discesa successivo finisce a bordo strada, fortunatamente senza portare nessuno con sé. Il team belga ovviamente rallenta, consentendo a Victor Campenaerts (Qhubeka-Assos) di provare ad allungare, imitato poco dopo da Kevin Geniets (Groupama-FDJ). Questi due attacchi non hanno fortuna, ma più incisiva è l’azione seguente, con Johan Jacobs (Movistar) che attacca entrando nei 50 chilometri finali, seguito dal giovanissimo Olav Kooij (Jumbo-Visma), con il quale riuscirà a rientrare sulla testa della corsa poco dopo il Molenberg. Ma è su questo strappo che arriva l’attesa accelerazione dei big, con Matteo Trentin ad aprire le ostilità, immediatamente seguito da Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep). Con loro si muovono rapidi anche Greg Van Avermaet (Ag2r Citroën) e Christophe Laporte (Cofidis), seguiti anche da Davide Ballerini e Zdenek Stybar (Deceuninck-QuickStep). Lesti a balzare su queste ruote anche Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation) e Arjel Livyns (Bingoal WB), così come Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates) e Michael Gogl (Israel Start-Up Nation).

Prima di arrivare sul successivo Leberg, la situazione davanti si compatta, con gli attaccanti della prima ora ripresi dai vari inseguitori, sui quali rientrano nel frattempo anche Kevin Geniets (Groupama-FDJ) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). Al comando a quel punto restano solamente Alaphilippe, Ballerini, Geniets, Gogl, Jacobs, Kooij, Laporte, Livyns, Pidcock, Trentin, Van Avermaet, Vanmarck, Stybar, ma la situazione cambia nuovamente sulle Berendries, dove è Alaphilippe a lanciarsi all’attacco. Il campione del mondo resta da solo a 32 chilometri dalla conclusione, mentre alle sue spalle i due compagni di squadra fanno buona guardia, spezzando i cambi dei rivali. Il vantaggio dell’attaccante sale così sino a flirtare con i trenta secondi, mentre intanto anche in gruppo ci si prova ad organizzare, con Lotto Soudal, Trek – Segafredo e Team DSM a tenere alta l’andatura, limitando il ritardo. A poco più di 25 chilometri dal traguardo arrivata tuttavia la caduta di Stybar, che permette agli inseguitori di organizzarsi meglio nell’inseguire il battistrada, con il solo Ballerini ormai a non collaborare all’inseguimento.

I distacchi si fanno così sempre più contenuti tra i vari gruppi, con il ricongiungimento che avviene proprio ai piedi dell’atteso Grammont. Alaphilippe decide allora di dettare il ritmo in favore dei compagni, ma quando arrivano i primi scatti la maglia iridata si perde nelle retrovie. L’azione più decisa è quella di Gianni Moscon (Ineos Grenadiers), alla quale Vanmarcke, Ballerini e Laporte, non riescono a dare seguito, concedendo qualche metro al corridore trentino. Purtroppo per l’azzurro, alle sue spalle il gruppo resta compatto, riuscendo ad organizzarsi anche in una fase spesso abbastanza complessa come la discesa che porta verso il Bosberg, ai piedi del quale il margine è di appena sette secondi. Un margine che viene così annullato quando la salita sta per concludersi e a nulla portano le successive accelerazioni prima che finisca lo strappo. La discesa inizia così con un gruppo compatto che rapidamente si organizza in favore dei propri uomini veloci, che sanno di avere una occasione quasi unica. In particolare, è nuovamente la Deceuninck – QuickStep a prendere in mano la situazione.

Kasper Asgreen, Julian Alaphilippe e Yves Lampaert vanno così ad imporre un ritmo che impedisce qualsiasi accelerazione, anestetizzando un corsa che già il vento contrario rendeva complicata. Il ritmo del team belga non lascia scampo a nessuno, con le varie squadre che si organizzano attorno ai propri sprinter. Una lotta per la posizione che vede molto nervosismo, le cui vittime principali sono Andrea Pasqualon (Intermarché – Wanty – Gobert) e Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), con il primo che finisce a terra, mentre il secondo sembra avere un problema meccanico in seguito ad un contatto. Si arriva così velocissimi all’ultimo chilometro, dove tutti vogliono prendere la ruota di Davide Ballerini, l’uomo che la Deceuninck-QuickStep ha fatto suo capitano. A riuscirci è Sep Vanmarcke, ma quando parte lo sprint il belga non può far nulla contro l’italiano, che si invola verso il traguardo finalizzando lo splendido lavoro di Florian Sénéchal. Al termine di una splendida rimonta, alle spalle dell’italiano è Jake Stewart (Groupama-FDJ) a concludere in seconda posizione, rimontando nettamente il belga, che va a concludere il podio di giornata.

Risultato Omloop Het Nieuwsblad 2021

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