Giro d’Italia 2025, Luke Plapp conquista la tappa dei Muri! 3° Diego Ulissi, nuova Maglia Rosa

Grande battaglia nella ottava tappa del Giro d’Italia 2025. A trionfare al termine della fuga, con una azione solitaria di 45 chilometri è Luke Plapp, che riesce ad allungare rispetto a Igor Arrieta, Wilco Kelderman e Diego Ulissi, con quest’ultimo che si è dato da fare per cercare di andare ad indossare la Maglia Rosa, impresa che gli riesce per 17 secondi su Primož Roglič. Nella fuga di venti uomini che ha segnato la corsa anche il suo compagno Lorenzo Fortunato, che oltre ad aver conquistato punti preziosi per la Maglia Azzurra, ha sua volta è andato vicino ad indossare anche il simbolo del primato della classifica generale, nella quale è ora secondo a 12 secondi dal livornese.

Da notare che nel finale Juan Ayuso ha allungato rispetto agli altri big, che hanno vissuto una giornata sostanzialmente tranquilla, con una lunga volata che gli ha consentito di guadagnare un secondo su Roglič, dal quale è dunque ora separato da soli tre secondi. Invariate tutte le altre posizioni e distacchi tra gli uomini di classifica.

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

Come prevedibile, sono molti i corridori intenzionati ad andare in fuga sin dalle fasi iniziali, durante le quali si registrano quindi numerosi tentativi, ma i vari scatti e controscatti e l’alta velocità non consentono inizialmente a nessuno di fare la differenza. Dopo una decina di chilometri riescono a prendere un leggero margine Mads Pedersen (Lidl-Trek), Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step) e Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), ma il loro vantaggio non riesce praticamente mai a salire oltre i 30″, anche perché alle loro spalle proseguono gli attacchi.

Tra i più attivi si segnala Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), che in un paio di occasioni riesce a portar via dei drappelli di inseguitori, ma il gruppo va a chiudere ogni volta sul belga e sugli altri contrattaccanti, mantenendosi a una ventina di secondi dal terzetto di testa. Dopo un’ora di gara a quasi 50 km/h di media, Pedersen, De Pretto e Cattaneo transitano in quest’ordine al traguardo volante di Roccafluvione, dopo il quale si rialzano e si fanno riassorbire dal plotone, che inizia così compatto il GPM di Croce di Casale.

Lungo la salita allungano Nairo Quintana (Movistar), Davide Piganzoli e Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta), che riescono tuttavia a guadagnare solo una dozzina di secondi di margine, transitando in vetta con 8″ di vantaggio sul gruppo. Nella discesa successiva, i tre vengono raggiunti da Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Wilco Kelderman (Visma | Lease a Bike) e Romain Bardet (Team Picnic PostNL), ma la prima parte del plotone, spezzatosi in due nel corso della discesa, si riporta rapidamente su di loro.

Dopo un altro tentativo con protagonisti nuovamente Kelderman e Tonelli assieme a Jefferson Cepeda (Movistar), Martin Marcellusi (VF Group Bardiani-CSF Faizanè) e Nicola Conci (XDS Astana), subito annullato, e dopo che il gruppo riesce a tornare compatto, dodici corridori riescono finalmente a guadagnare un po’ di spazio. Si tratta di Jonathan Lastra (Cofidis), Nicolas Prodhomme e Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Marco Frigo (Israel-Premier Tech), Davide Formolo (Movistar), Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team), Wilco Kelderman e Dylan van Baarle (Visma | Lease A Bike), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla) e Lorenzo Fortunato (XDS Astana).

In momenti diversi, su di loro si riportano anche Sylvain Moniquet (Cofidis), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Igor Arrieta (UAE Team Emirates XRG) e Diego Ulissi (XDS Astana), e prima dello sprint intermedio di Sarnano, vinto da Fortunato, ci riesce anche Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani-CSF Faizanè), mentre all’inizio della salita di Sassotetto si riaccodano pure Stefano Oldani (Cofidis) e Mattia Bais (Team Polti VisitMalta). Al termine della seconda ora di gara, il plotone finalmente rallenta e concede rapidamente più di un minuto e mezzo di vantaggio a questi 20 attaccanti, che però restano presto in 13.

Il ritmo imposto soprattutto da Kelderman e Van Baarle in salita è infatti troppo per Lastra, Moniquet, Oldani, Vendrame, Bouwman, Rochas e Bais, che perdono contatto, e lo stesso accade poi anche a Formolo. Il veronese, così come i primi cinque dei sette attardati, riesce però a riportarsi sotto in prossimità dello scollinamento, mentre Rochas e Bais vengono ripresi dal gruppo, dove a imporre un ritmo non particolarmente alto è la Red Bull-Bora-hansgrohe della Maglia Rosa Primoz Roglic. In vetta, Bardet e Fortunato sprintano per i punti del GPM, con l’azzurro che ha la meglio e consolida così la sua leadership, alla quale aggiunge quella virtuale nella classifica generale, dato che il ritardo del plotone ha nel frattempo superato i tre minuti, toccando in cima i 5’25”.

Sullo slancio della volata per il GPM Bardet e Fortunato prendono una decina di secondi di margine sugli altri battistrada, ma nel corso della discesa su di loro si riportano Vendrame e Steinhauser. A eccezione di Formolo, anche tutti gli altri attaccanti riescono però a rifarsi sotto al termine della discesa, ma a quel punto viene meno l’accordo e davanti iniziano a scattarsi in faccia l’un l’altro. Alla fine ad emergere sono Plapp, Steinhauser, Kelderman, Arrieta e Ulissi, che inizialmente vanno d’accordo e riescono così rapidamente a distanziare i compagni di avventura, ad eccezione di Bardet e Vendrame, che riescono a riportarsi sotto.

Con una perfetta intesa il gruppetto al comando riesce a distanziare di un minuto gli ex compagni di avventura, mentre in gruppo Gianni Moscon e Nico Denz tengono un distacco costantemente attorno ai 5’45”, tarato sostanzialmente sulla possibilità di concedere la Maglia Rosa. Davanti la situazione cambia a 50 chilometri dalla conclusione, quando Arrieta decide di non collaborare più. A quel punto Kelderman allunga, seguito dal solo Ulissi, mentre dietro di loro gli altri si frazionano. Ad emergere dopo qualche momento di incertezza sono Arrieta e Plapp, che si riportano in tempi diversi sulla coppia di testa, formando un quartetto che tuttavia dura molto poco.

Dopo essersi prima defilato e aver poi rimontato praticamente tutti gli altri uno per uno, infatti, Plapp accelera in maniera brutale nelle fasi finali della salita di Montelago, staccando nettamente gli altri tre, tra i quali Arrieta è l’unico a provare a seguirlo, prima di sedersi e mettersi a ruota degli altri due, che non la prendono benissimo. Plapp scollina con un margine di dieci secondi, mentre Steinhauser termina la salita dopo 25 secondi. Ben più lontani gli altri, a partire da Vendrame che dopo il GPM attende il compagno Prodhomme, scattato assieme a Fortunato dagli inseguitori e con il quale ha ripreso Bardet. Il loro distacco tuttavia è di 1’30”, quindi ormai troppo alto per poter pensare di rientrare. Con anche Steinhauser che si rialza per attendere gli altri, la bagarre si riduce ai primi quattro, ma in realtà Plapp ha una marcia in più.

Facendo valere le sue qualità a cronometro, il suo margine arriva infatti a superare il minuto a 25 chilometri dalla conclusione. Dietro di lui Kelderman e Ulissi si sobbarcano tutto il lavoro, mentre Arrieta decide di scattargli in faccia nel Red Bull KM, guadagnando una ventina di secondi anche su Plapp. Un sussulto che tuttavia ha vita breve e lo spagnolo verrà poi ripreso dai due esperti rivali, che non esitano a rimproverarlo per il suo atteggiamento, dettato dall’ammiraglia. Plapp può così ormai involarsi verso il successo, trionfando in solitaria con un margine comodo su Kelderman e Ulissi, che nelle fasi finali staccano un ormai esausto Arrieta, poi quarto al traguardo. Quinto concluderà invece Prodhomme, capace di allungare sull’ultimo GPM per staccare Fortunato, settimo dietro anche Vendrame.

In gruppo non succede invece quasi nulla, con Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) che comunque prova a saggiare la gamba dei rivali, partendo ovviamente dalla Maglia Rosa Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe), sul Muro di Gagliole. Una azione che si risolve in un nulla di fatto e che porta poi ad un nuovo rallentamento fino all’ultimo chilometro, dove lo spagnolo, decimo di giornata, si lancia in una lunga volata che gli consente di portarsi a casa un piccolo secondo rispetto allo sloveno.

Risultato Tappa 8 Giro d’Italia 2025

Classifiche Giro d’Italia 2025

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