Giro d’Italia 2018, le anticipazioni sul percorso (aggiornato)

Non è ancora stato presentato ufficialmente, ma il Giro d’Italia 2018 ha già una forma piuttosto delineata (AGGIORNAMENTO: Clicca qui per il percorso ufficiale). Come primo atto, il 18 settembre è stata presentata la storica Grande Partenza da Israele della 101ª edizione della Corsa Rosa, che prevede una cronometro inaugurale e due tappe in linea. Si partirà quindi con una a cronometro individuale di 10,1 chilometri nella città di Gerusalemme. Un tracciato molto complicato nell’abitato urbano della capitale israeliana, che sarà seguito dala prima frazione in linea, sostanzialmente dedicata ai velocisti: 167 i chilometri in programma da Haifa a Tel Aviv. Scenario simile per i successivi 226 chilometri in programma la domenica tra Be’er Sheva ed Eilat. Una Grande Partenza che si annuncia evocativa e spettacolare, anche se la RCS ha confermato di avere pronte tre tappe alternative da disputare in Italia nel caso che da quelle parti si riaccenda qualche conflitto.

Giro d’Italia 2018, il percorso ufficiale [tutte le altimetrie e le planimetrie]

Ritornati in Italia dopo il primo giorno di riposo, la Carovana ripartirà dalla Sicilia (sempre che la nuova Giunta Regionale non cambi idea), con ben tre tappe che dovrebbero portarla da Catania a Caltagirone, quindi da Agrigento verso la Sicilia occidentale con arrivo a Santa Ninfa ed infine da Caltanissetta all’Etna, attraversando tutto il centro della Sicilia.

La parte di cui attualmente si sa meno riguardo allo svolgimento della Corsa Rosa, è quella centrale che riguarda la risalita dello stivale. La ripartenza dovrebbe avvenire in Calabria con una frazione fra Pizzo Calabro e forse Santa Maria del Cedro, presso Scalea. A questo punto sembra sempre più probabile la ripartenza da Praia a Mare per arrivare in Campania, passando da Sapri, Vallo della Lucania, Agropoli, Capaccio Paestum, Salerno, e fare visita al Santuario di Montevergine di Mercogliano, assente dal 2011, per poi ripartire il giorno dopo da Pesco Sannita (Benevento). Questa tappa si concluderà con l’arrivo in salita di Campo Imperatore, ormai ufficiale 19 anni dopo l’impresa di Marco Pantani. Il versante della scalata sarà proprio quello da Santo Stefano di Sessanio, con il tratto più duro rappresentato dal finale con la strada che porta alla base della seggiovia dritta con pendenze per 2 chilometri tra il 10 e il 14%. Le curve finali proseguono poi con altri 3 chilometri tutti intorno all’ 8-10%.

A questo punto, per quanto riguarda le tappe successive, pare quasi certo dopo il secondo giorno di riposo un arrivo nel centro di Gualdo Tadino (Perugia), ma non ai Rifugi di Valsorda (logisticamente difficili da affrontare). La partenza pare sarà situata a Penne, in provincia di Pescara, con successivo passaggio dalla vicina Farindola (comune tristemente noto per la tragedia di Rigopiano) e poi da Vado di Sole, con una salita lunga e impegnativa, prima dello sconfinamento in Umbria. Il giorno successivo si dovrebbe ripartire da Assisi,  come riporta La Stampa, anche se sono ancora in corsa altre località umbre come FolignoCittà di Castello e Trevi, per arrivare forse fino a San Marino, anche se le ultime indiscrezioni sembrano pendere verso Osimo. Seguirà appunto una Filottrano-Imola, doveroso omaggio a Michele Scarponi, con arrivo in Autodromo 50 anni dopo la vittoria di Adorni e percorso simile a quello del 2015, con il circuito dei Tre Monti in chiusura di tappa. Venerdì 18 si ripartirà poi da Ferrara alla volta di Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, per celebrare in grande stile i 100 anni dalla fine della Grande Guerra.

Il giorno successivo inizieranno finalmente le grandi montagne con il grande ritorno dello Zoncolan, con partenza da San Vito al Tagliamento e arrivo dal versante classico di Ovaro. Questa terribile frazione, da quattromila metri di dislivello vedrà protagonisti anche i passaggi da Monte di Ragogna, Passo Duron e Sella Valcalda. Seguirà un’altra tappa spettacolare da Tolmezzo (Udine) fino a Sappada, ai piedi delle sorgenti del Piave. I corridori attraverseranno questa volta la valle del Tagliamento, il Passo della Mauria e poi la valle del Boite verso Cortina. Quindi saranno affrontate  in serie due salite impegnative: il Passo Tre Croci e, dopo il rapido passaggio ad Auronzo, il San Antonio: 9 km, 600 metri di dislivello e almeno tre tratti impegnativi con pendenze superiori all’11%. Quindi, poiché per motivi logistici non è possibile arrivare alle Sorgenti, la frazione si concluderà in centro a Sappada.

A questo punto tutta la carovana si sposterà a Trento per il secondo giorno di riposo, dopo il quale verrà affrontata la seconda cronometro individuale di questa edizione del Giro, da Trento a Rovereto. con una prova molto evocativo, in occasione del centenario della conclusione della Grande Guerra grazie all’arrivo alla Campana dei Caduti, sul colle di Miravalle. Inizialmente si pensava ad una prova non molto lunga, ma nelle ultime settimane è emerso come il percorso potrebbe esser allungato favorendo così i cronoman. Il giorno successivo si dovrebbe ripartire da Arco alla volta della Lombardia, si parla di Monza, e quindi del Piemonte.

Nel finale, tornerà protagonista la terra piemontese con passaggi decisivi nel cuneese e nel torinese. Secondo fonti locali e successive conferme, una tappa con partenza da Milano approderebbe a Prato Nevoso, già arrivo di una tappa del Tour de France nel 2008, attraverso le Langhe, l’astigiano e probabilmente parte dell’alessandrino. Si ripartirà poi da valle, dalla Reggia di Venaria, per risalire la Val di Susa e arrivare allo Jafferau di Bardonecchia (già finale di tappa nel 2013) passando per il Colle delle Finestre e il Sestriere. Il terzo atto coinvolgerà Susa, da cui poi risalire verso la Valle d’Aosta, dove i corridori da Verres scaleranno il Col Tzecore, scenderanno a St. Vincent, e poi il Col di Saint Pantaléon per poi salire fino a Cervinia, anche se sembra difficile un arrivo sotto la Gran Becca, a 2.128 metri, al pianoro, dove, nel 1991, Papa Giovanni Paolo II celebrò messa. La lunghezza della tappa dovrebbe assestarsi sui 220 chilometri.

Per quanto riguarda poi il finale, l’ipotesi ormai confermata da più parti è quella di un veloce trasferimento in aereo o treno fino a Roma. Potrebbe trattarsi di una spettacolare passerella finale con arrivo in Piazza San Pietro a cronometro, come suggerisce Giorgio Viberti, anche se l’ipotesi è ancora da confermare. Ora non resta che aspettare la presentazione ufficiale del prossimo Giro d’Italia, che si svolgerà il prossimo 29 novembre a Milano.

PERCORSO PROVVISORIO GIRO D’ITALIA 2018

Clicca qui per il percorso ufficiale

Tappa Data Km Partenza-Arrivo
4 maggio 10,1 km Gerusalemme (Israele) (cron. individuale)
5 maggio 167 km Haifa – Tel Aviv
6 maggio 226 km Be’er Sheva – Eilat
7 maggio Riposo con trasferimento
8 maggio Catania – Caltagirone
9 maggio  Agrigento – Santa Ninfa
10 maggio Caltanissetta – Etna
11 maggio Pizzo Calabro- Santa Maria del Cedro (Scalea)
12 maggio 210 km Praia a Mare – Montevergine di Mercogliano
13 maggio Pesco Sannita – Campo Imperatore
14 maggio Riposo in Abruzzo
10ª 15 maggio  Penne – Gualdo Tadino
11ª 16 maggio Foligno/Assisi – Osimo
12ª 17 maggio Filottrano – Imola (Autodromo)
13ª 18 maggio Ferrara – Nervesa della Battaglia
14ª 19 maggio 181 km San Vito al Tagliamento – Monte Zoncolan
15ª 20 maggio Tolmezzo – Sappada (Sorgenti del Piave)
21 maggio Riposo a Trento
16ª 22 maggio Trento – Rovereto ITT
17ª 23 maggio Arco – Monza
18ª 24 maggio 215 km Milano – Prato Nevoso
19ª 25 maggio Venaria Reale (Reggia) – Jaffreau
20ª 26 maggio 220 km Susa – Cervinia
21ª 27 maggio Roma – Roma (ITT??)
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11 Commenti

  1. Bel giro ma ci sono 9 arrivi in salita con più gli ultimi km della crono in salita.
    Difficile ci siano 4 arrivi in salita al centro sud e 3 arrivi in salita di fila sulle Alpi (Prato Nevoso, Jafferau, Cervinia).
    Neanche alla Vuelta.

  2. Dalle parole di Beppe Conti 🙂 la tappa di Roma sarà una passerella per velocisti, anche perchè il giorno prima i ciclisti saranno sottoposti ad una durissima tappa e ad un trasferimento fino a Roma

    1. Sulla tappa di Roma al momento si dice tutto e il contrario di tutto, effettivamente. Ogni settimana escono nuove possibilità, segno che potrebbe non essere ancora completamente definita

  3. Probabilmente rivoluzionano il prossimo Giro per farlo fare a Froome a tutti i costi,quello che si pensa sará troppo duro per lui dovendo poi fare il Tour a cui non vuole rinunciare a nessun costo

  4. Ragazzi,correre per forza dietro al froome non e’ dignitoso per gli organizzatori,che vinca pure le solite tre corse (tour, delfinato e altre robette , la sua dimensione e’ quella )dopo quello che ha detto contro al giro negli scorsi anni.piuttosto Aru e Nibali non snobbino il giro,sarebbe grave e anti italiano questa scelta.Un giro cosi’ merita piu’ rispetto, saluti e buon giro

    1. per me invece gli organizzatori fanno benissimo a correre dietro a froome e fare di tutto per averlo , perchè in questo momento è il simbolo del ciclismo insieme a sagan , e sarebbe un grande piacere per tutti gli sportivi vederlo correre sul nostro territorio, stesso discorso per sagan prima o poi verrà al giro ma per lui e più difficile a causa del calendario delle classiche. comunque ben vengano i campioni

      1. Beh,simbolo del ciclismo mi sembra davvero esagerato.
        Si avvale di uno squadrone ed alla fine fa sempre gli stessi attacchi nell’ultimo quarto d’ora,dieci minuti di corsa.
        Se questo e’ il ciclismo attuale, beh, sono contento di avere vissuto uno piu’ inebriante.
        che sia forte lo dicono i numeri.
        Che emozioni, mi si permetta di obiettare

    2. I giri devono essere fatti per il pubblico e non tagliati “su misura” per i corridori (ricordate i giri con pochissime salite per convincere Moser a venirci?). Il Giro è una corsa storica, non deve nulla a nessuno: se Froome vuole preservarsi per il quinto Tour sono scelte sue, e pensare solo alla presenza/assenza del capitano della Sky è poco rispettoso verso tutti gli altri protagonisti!

  5. Percorso forzato dai soldi e dalle sponsorizzazioni. Fra la partenza nello stato ebraico-sionista e la partecipazione della Sky con “esenzione terapeutica” Froome, si prospetta inguardabile. E non lo guarderò, come migliaia di altri appassionati.

  6. in realtà questo percorso come ho gia detto in precedenza non vede favorito froome ma dumoulen , froome dovrà staccarlo in salita , quanto agli altri invece dovranno invertarsi attacchi da lontano in salita , forse questo può favorire lo spettacolo, e comunque ben venga froome al giro

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