Giro d’Italia 2021, Simon Yates: “Le differenze sono ancora minime, ma avrei preferito essere più vicino alla vetta”

Favorito alla vigilia del Giro d’Italia 2021, Simon Yates non si è finora messo particolarmente in luce nelle prime dieci giornate di gara. Il 28enne britannico si trova attualmente in nona posizione in classifica generale a 56 secondi dalla Maglia Rosa Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e, diversamente da altri big, fino a questo momento non lo si è visto spesso nelle prime posizioni del gruppo. Il corridore del Team BikeExchange non ha infatti mai risposto in prima persona alle accelerazioni dei rivali e, pur non perdendo molto, in tutte le tappe che presentavano un arrivo in salita ha lasciato per strada qualche secondo, facendo sorgere qualche dubbio sulla sua forma.

Durante la conferenza stampa del giorno di riposo, Yates ha parlato molto delle condizioni meteo, che potebbero aver influito sulle sue prestazioni: “La sfida più grande è stata il meteo, che cambiava continuamente – le parole del britannico, riportate da Wielerflits – Spesso nelle tappe difficili c’è stato il maltempo e anche sulla salita con il tratto di sterrato (Campo Felice, ndr) il meteo è cambiato nel finale”.

Il 28enne non sembra comunque troppo preoccupato del tempo perso dai rivali: “La differenze sono ancora minime, i primi dieci sono racchiusi in un minuto. Ma avrei preferito essere più vicino alla vetta. Sto facendo del mio meglio e spero che possano arrivare giornate buone”.

Dopo il giorno di riposo, la corsa affronterà la tappa degli sterrati: “Non mi piace una tappa del genere in un Grande Giro – ha ammesso Yates – C’è posto per la Strade Bianche in calendario, ma non in una corsa a tappe. Ci sono troppi rischi, i corridori possono cadere o forare una gomma e questo potrebbe influire sulle classifiche. Comunque, non ho paura della tappa e spero soprattutto di superarla senza problemi”.

Il corridore del Team BikeExchange dovrà soprattutto fare la differenza in salita se vorrà recuperare terreno. Una delle ascese che potrebbe vederlo all’attacco è quella dello Zoncolan: “Non conosco questo versante della salita, ma sarà dura. Se guardo il roadbook, quella è la prima vera salita di questo Giro. Fino ad ora, la selezione è stata fatta solo nel finale delle salite, mentre sullo Zoncolan si può fare ovunque. È una delle salite più dure che conosco”.

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