Giro d’Italia 2019, Viviani: “Devo ritrovare un po’ la testa, Ackermann al momento il più forte”

Altra giornata difficile per Elia Viviani al Giro d’Italia 2019. Sul traguardo di Terracina il veronese rimane ingolfato, senza neanche alzarsi sui pedali quando partono i rivali, lasciandosi sfilare mentre gli altri lottano per il successo. Per il leader della Deceuninck – QuickStep, intrizzito dal freddo e probabilmente ancora demotivato per il declassamento del giorno precedente, è una nuova delusione che sancisce l’ormai certezza della rinuncia anche alla Maglia Ciclamino, classifica nella quale è ancora in negativo dopo la penalizzazione. Uno stimolo per lui molto forte, ma che ora non c’è più.

“Questo non è il mio Giro – ammette amaramente, valutando ancora la possibilità di portarlo a termine – Vediamo, avevo detto che l’unica motivazione è la Ciclamino e ora è sempre più impossibile. Vedremo… Voglio provare a vincere a Modena e Novi Ligure, poi tireremo le somme”. Appena due dunque ormai le occasioni di riscatto per lo sprinter più atteso, che tuttavia sembra patire rispetto in particolare alla rivelazione Pascal Ackermann, autore di un eccezionale inizio di Giro, con due successi e la buona prestazione di Frascati.

“Ackermann e Gaviria hanno un’altra marcia – aggiunge – Poi ieri per il piazzamento era una guerra per restare in piedi, non valeva la pena rischiare. Devo ritrovare un po’ la testa, ma al momento Ackermann è il più forte. Quando mancava un chilometro avevo ancora Senechal con me e ci siamo messi davanti, pensavamo fosse la scelta migliore. Poi la Groupama-FDJ ci ha preso la destra ed è andata così”. Capace di vincere pochi giorni fa con una volata sontuosa, il campione olimpico dell’Omnium ha bisogno di trovare in sé gli stimoli per tornare a crederci, perché le gambe ha già dimostrato sulla strada che ci sono.

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