Giro d’Italia 2019, Vegni: “Avrei preferito avere una classifica chiara da cui prendere i quattro team”

Come ogni anno, hanno fatto discutere le Wild Card assegnate dall’organizzazione del Giro d’Italia 2019. RCS quest’anno ha deciso di premiare le italiane Bardiani CSF e Nippo Vini Fantini Faizané e l’israeliana Israel Cycling Academy, insieme alla vincitrice della Ciclismo Cup (e come tale invitata di diritto) Androni Giocattoli Sidermec. Sono quindi rimaste escluse l’altra italiana Neri Sottoli-Selle Italia-KTM (con il siciliano Giovanni Visconti) e la francese Direct Energie, che con Niccolò Bonifazio e Lilian Calmejane sperava di ottenere un posto. RCS ha poi annunciato le proprie decisioni per le altre corse primaverili di cui è organizzatore, vale a dire Strade Bianche, Tirreno Adriatico e Milano Sanremo.

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni ha spiegato la propria scelta, ammettendo come provocazione che sarebbe più semplice per lui in presenza di una graduatoria oggettiva: “Come capita tutti gli anni questo è un periodo difficile e le scelte sono complicate, sappiamo di aver scontentato qualcuno. Abbiamo avuto una ventina di richieste nel complesso per le quattro gare. C’è una chiara predominanza, il Giro è attento al nostro movimento, ma allo stesso tempo è una realtà internazionale. Come azienda, non possiamo non pensare ai futuri sviluppi del posizionamento internazionale e ai rapporti commerciali con altri Paesi. Lo dico come paradosso: avrei preferito avere una classifica chiara dalla quale prendere i quattro team“.

Infine Vegni ha preso tempo per la decisione riguardante le Wild Card per Il Lombardia 2019, classica monumento di fine stagione: “Verranno annunciate in un secondo momento, dopo aver valutato l’andamento delle squadre che ne hanno fatto richiesta”.

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