Giro d’Italia 2019, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2019.

TOP

Damiano Cima (Nippo-Vini Fantini-Faizanè): Conquista un successo che può sembrare casuale, ma che tale non è. Se ad agevolare la buona riuscita dell’azione di giornata ha contribuito anche il gruppo all’inseguimento, nel concitato finale la farina è tutta del sacco del bresciano. A dama ci arriva infatti con l’intelligenza, ancor prima che con le gambe. Non risponde in prima persona allo scatto di Denz ai -4 e, nonostante sia nettamente accreditato dello spunto veloce migliore nel terzetto di testa, riesce a mantenere la terza ruota nei 500 finali. Una mossa che gli permette di lanciare la volata da posizione ideale e di risultare l’unico a resistere il disperato tentativo di rimonta del plotone.

Pascal Ackermann (Bora-hansgrohe): Fallisce la vittoria – che sarebbe stata la terza della sua spedizione – per un soffio, ma nel complesso il bicchiere di giornata del tedesco è mezzo pieno. Fisiologicamente non al top per i postumi della brutta caduta in cui è rimasto coinvolto la scorsa settimana, ha il merito di riprendersi una Maglia Ciclamino che ora sarà difficilissimo strappargli. Dopo aver concesso un altro punto di vantaggio a Démare sul Traguardo Volante di giornata, si rifà con gli interessi nel concitato finale quando conferma – una volta di più – di essere il miglior sprinter di questa edizione della Corsa Rosa.

Isreal Cycling Academy: Come di consueto non entra nell’azione di giornata e si arrocca interamente a sostegno di Davide Cimolai. Lavora per gran parte della tappa per favorire un ricongiungimento che manca per una questione di centimetri. Nonostante ciò stona la progressione finale del friulano, che non riesce ad andare oltre un settimo posto che poco o nulla aggiunge alla collezione personale di piazzamenti inanellati in questo Giro.

FLOP

Nico Denz (Ag2r La Mondiale): Nel finale è probabilmente il meno veloce del terzetto che arriva a cullare il sogno di giocarsi la vittoria di tappa. Chiamato ad attaccare e a provare ad arrivare in solitaria, sbaglia però i tempi dell’azione che produce già a 3800 metri dall’arrivo. Una volta raggiunto, sbaglia ancora a prendere in testa gli ultimi 1500, lanciando uno sprint disperato da lontanissimo che non gli permette di andare oltre l’11° posto finale. Come a Gualdo Tadino un anno fa, quando venne battuto da Matej Mohoric, la fuga gli riesce a metà.

Groupama-FDJ: Arriva a tre giorni di Verona con due missioni: preservare la Maglia Ciclamino di Arnaud Démare e favorire il secondo acuto del suo velocista. Riesce nell’impresa di fallirle entrambe, disinteressandosi di fatto di lavorare per ricucire sulla fuga. Un azzardo che probabilmente si spiega con la giornata non particolarmente brillante dell’ex campione transalpino, che dopo aver preceduto Ackermann sul Traguardo Volante resta imbottigliato nello sprint finale e si piazza soltanto ottavo, ma che sicuramente non paga. Ora sfilare la maglia al campione tedesco sembra una missione quasi impossibile.

Marco Frapporti (Androni-Sidermec): Ospite fisso delle fughe nelle prime due settimane, fallisce quella più importante. Per la prima volta non riesce ad andare via insieme ai “compagni storici” Maestri e Cima e l’assenza gli costa carissima. Sia perché perde la vetta della Classifica Fuga Generale a scapito del conterraneo e sia perché oggi l’azione da lontano ha buon esito. Può mordersi doppiamente le mani e deve necessariamente riprovarci tra domani e sabato, quando sarà molto complicato recuperare i 116 chilometri in più accumulati oggi da Cima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio