Giro d’Italia 2018, Ciccone: “L’obiettivo è la maglia azzurra, bisogna inventarsi qualcosa”

Ancora una fuga al Giro d’Italia 2018 per Giulio Ciccone. Lo scalatore abruzzese ha provato anche ieri a lanciarsi all’attacco, riuscendo ad entrare nel gruppo che è riuscito a sganciarsi lungo la discesa del Passo della Mauria. Rimasto in compagnia di Nico Denz (AG2R La Mondiale) sul GPM di Passo di Sant’Antonio quando ormai il distacco era sotto il minuto, è stato poi staccato dallo scatenato tedesco in discesa, a sua volta ripreso sul Costalissoio da un Simon Yates (Mitchelton-Scott) lanciato verso il successo.

Interrogato sulle differenze tra la tappa odierna e quella di ieri col finale sullo Zoncolan il portacolori della Bardiani-CSF non ha dubbi: “Secondo me più dura oggi, sia per le condizioni climatiche che per il percorso molto insidioso tra salite e discese. Una giornata davvero molto difficile e dura per tutti, credo”. Una tappa in cui il 23enne pensava ad un epilogo diverso, come lui stesso ammette: “Anche l’azione di oggi (ieri, ndr) era stata fatta per cercare il successo di tappa, però in questo Giro non hanno lasciato spazio a niente e a nessuno e per l’ennesima tappa in cui era previsto l’arrivo di una fuga non c’è stato nulla da fare. Eravamo presenti con due corridori (Enrico Barbin era con lui, ndr) anche oggi, ci stiamo provando tutti i giorni e insistiamo, speriamo che arrivi il giorno buono”.

Visto l’atteggiamento del gruppo è naturale che il mirino si sposti altrove: “Dopo la tappa di oggi diciamo che l’obiettivo principale diventa la Maglia Azzurra, per la quale sto già accumulando un po’ di punti – analizza il corridore di Chieti – Ogni GPM, ogni salita sarà buona per immagazzinare punti, anche perché la maglia al momento è sulle spalle di Yates e prende sempre parecchi punti sui traguardi, quindi bisogna vedere, inventarsi qualcosa con delle belle azioni“.

Yates dunque è chiaramente il rivale in questa classifica, sebbene non sia l’interesse principale del britannico raccogliere punti, come fa notare lo stesso Ciccone: “Lui non sta curando questa classifica, diciamo che a lui i punteggi arrivano naturalmente con gli arrivi”, a conferma di come sia più l’atteggiamento del gruppo che il corridore stesso ad aver portato acqua al mulino della Maglia Rosa. Oltre a lui non ci sono nomi precisi: “Adesso non c’è un vero e proprio uomo – sentenzia – Diciamo che sono il primo a curare questa classifica e forse sono gli altri che devono curare me“.

Non manca poi di dire la sua sull’andamento del Giro: “Diciamo che arriviamo alla fine di una seconda settimana molto tirata, non c’è mai stato un vero giorno di recupero, forse nelle uniche tappe che a livello altimetrico erano più semplici abbiamo preso acqua, freddo, un po’ di tutti i colori, però penso che questo Giro d’Italia si stia rivelando davvero durissimo, con un livello veramente alto“.

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