#SpazioTalk, Diego Rosa: “Mi avevano detto che avrebbero rinnovato il contratto, ma poi hanno cambiato idea: non avevo più voglia di ripartire da zero cercando una squadra”

Diego Rosa è un altro nome eccellente del ciclismo su strada italiano che non sarà in gruppo nel 2023. Il piemontese chiude quindi una carriera iniziata nel 2013 con la maglia della Androni Giocattoli e proseguita con casacche prestigiose come quelle di Astana e Team Sky. Negli anni, tante buone cose, fra cui il secondo posto a Il Lombardia 2016, la vittoria della Milano-Torino 2015, della Settimana Coppi e Bartali 2016 e altri piazzamenti di spessore. L’ultimo anno, il 2022, ha visto Rosa in azione con la maglia della Eolo-Kometa, con cui è stato protagonista al Giro d’Italia 2022, indossando a lungo la maglia di Miglior Scalatore. Poi, però, la decisione, decisamente sorprendente, di lasciare la strada e di tornare sulla scena della mountain bike, già calcata da giovane.

Rosa, come si è arrivati a questa scelta?
È arrivata dopo che la Eolo-Kometa ha cambiato idea su di me. Inizialmente mi avevano detto che mi avrebbero rinnovato il contratto, ma dopo un po’ si sono tirati indietro. Quindi, avrei dovuto cercare squadra in un periodo non semplice. Ormai era tardi e non avevo voglia di andare a chiedere in giro. Sinceramente, io avrei continuato con la Eolo-Kometa: l’ambiente era buono e avevo la libertà di andare in fuga e di fare quello che mi piaceva. Poi, non avevo più la testa per ripartire da zero, dopo aver cambiato squadra.

Qualche rimpianto? 
No, sono contento di aver smesso così con la strada, passando alla mountain bike. Sarebbe stato traumatico passare dall’essere un professionista a un lavoro in ufficio, dopo anni passati per strada ad allenarti. Spero ora di divertirmi in mtb. Più attenzione verso questa specialità e le altre ‘fuoristrada’? Di certo corridori come Tom Pidcock, Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel, che vedi in azione in inverno nel cross o alle Olimpiadi di mountain bike e che vedi poi vincere anche su strada, magari al Tour de France hanno aiutato molto. Nella scorsa estate ho fatto un paio di gare in mtb e notavo che la maglia di un pro in griglia attira l’attenzione.

Anche altri corridori “venuti dalla strada”, come Umberto Marengo, hanno deciso di intraprendere la via della mtb.
Quando si fa questo passo, è da vedere se lo fai perché vuoi o come scappatoia perché non hai altre vie di uscita. A me l’idea della mtb stimolava e mi ci sono buttato. Se sei rimasto senza contratto e ti butti sulla mtb come ultima soluzione, è diversoo anche perché va considerato che la mountain bike non è così semplice.

Quali gare ci sono nell’agenda 2023 di Diego Rosa? 
Inizierò in Spagna, con l’Andalucia Bike Race, che è una gara a tappe (27 febbraio-4 marzo – ndr). Poi mi dedicherò al calendario Marathon italiano, che è uno dei più strutturati sul piano organizzativo, e anche la Coppa del Mondo.

 

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