Israel-Premier Tech, Tom Dumoulin critica Chris Froome: “Sembra quasi che abbia paura di smettere”

Sono ormai diversi anni che Chris Froome non è più il corridore che ha dominato in lungo e in largo lo scorso decennio di ciclismo. Dopo aver vinto quattro Tour de France, due Vuelta a España e un Giro d’Italia, il keniano bianco, oggi in forze alla Israel-Premier Tech, ha avuto una svolta chiave nella sua carriera nel 2019 quando, durante una ricognizione di una cronometro del Giro del Delfinato, finì a terra procurandosi un infortunio gravissimo a seguito del quale non si è mai recuperato. Da quel giorno in avanti, infatti, nonostante cambi di squadra e tanti tentativi di recuperare la condizione di un tempo, il nativo di Nairobi è diventato l’ombra di se stesso, non riuscendo mai neanche a tornare a giocarsi una vittoria.

Ad ormai quasi 6 anni dall’infortunio, a parlare degli ultimi anni di carriera di Froome è uno dei suoi più grandi avversari del passato, il neerlandese Tom Dumoulin, che in un intervento al podcast De Grote Plaat non nasconde le sue critiche per un corridore che, a suo parere, avrebbe dovuto interrompere la carriera diverso tempo fa: “Personalmente credo che sia un peccato che continui a correre – spiega l’ex corridore – Se si diverte ancora non voglio assolutamente impedirglielo, ma non posso non pensare non si stia più divertendo, che stia continuando a correre più che altro per abitudine e abbia paura di smettere”.

Secondo l’ex campione del mondo a cronometro, dietro alla scelta di Froome potrebbero esserci anche ragioni di tipo economico, con il ricco quinquennale che lo lega alla formazione israeliana che scadrà proprio al termine di questa stagione: “Chris sta ancora guadagnando moltissimo, ma mi chiedo se ne abbia davvero bisogno. Guadagna diversi milioni all’anno da almeno 10 anni… Di quante case potrà aver bisogno? Dopo l’incidente non è più stato lo stesso Froome e oggi vederlo correre così lontano dai migliori secondo me toglie un po’ di valore a tutto quello che ha dimostrato di essere in passato. Ed è una cosa che va avanti dal 2019. Non è mai tornato al suo livello”.

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