Hagens Berman Axeon, Axel Merckx: “Ci mancano 300.000 euro per la prossima stagione”

L’Hagens Berman Axeon cerca ancora fondi per la prossima stagione. La formazione Continental ha avuto il merito di aver scoperto e lanciato tanti talenti nelle ultime stagioni: nell’ultimo Giro d’Italia il mondo ha scoperto le grandi qualità di Tao Geoghegan Hart, passato alla corte degli statunitensi dal 2014 al 2016 prima di passare al Team Sky e iniziare la sua scalata verso la maglia rosa conquistata quest’anno a Milano. Nella corsa rosa si sono messi in mostra anche altri corridori di qualità, come il portoghese João Almeida, a lungo leader della generale, e Ruben Guerriero, vincitore della classifica scalatori e di una tappa. Nonostante questo, il team non è ancora sicuro di poter reperire un numero sufficiente di fondi per l’anno prossimo.

Il team manager Axel Merckx ha spiegato la situazione, tutt’altro che semplice, in un’intervista a La Derniere Heure: “Per la prossima stagione, mancano 300.000 euro per essere al livello di quest’anno. Cercheremo di sopravvivere almeno mezza stagione per poter offrire qualcosa ai corridori. Non è facile, bisogna trovare più fondi per poter correre in Europa, dove siamo spesso presenti, e fare dei camp di allenamento. Penso che lo sviluppo delle elezioni negli Stati Uniti abbia fermato i potenziali investitori americani”. Ad oggi il budget della squadra è di 1,27 milioni di euro, non sufficiente per coprire tutte le spese previste. Non è da escludere l’ipotesi di un’affiliazione a una squadra World Tour, come avviene già per tanti vivai della categoria Continental.

Il numero uno della Hagens Berman Axeon ha poi aggiunto a L’Equipe: “Il problema di una squadra come la nostra è che il corridore se ne va e non hai niente in cambio. Amo lavorare con i giovani ma mi rendo conto che è molto difficile attirare gli sponsor. Siamo un po’ i dimenticati del ciclismo. Pochi sponsor sono appassionati per i giovani“. Parole che ben riassumono le difficoltà per le formazioni che si impegnano per aiutare lo sviluppo dei corridori prima del grande salto nel professionismo.

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