Eolo-Kometa, Alessandro Fancellu racconta la sua stagione e guarda alla prossima: “L’esperienza accumulata in questo 2020 mi farà affrontare il 2021 con entusiasmo, curiosità e ambizione”
Nonostante abbia già assaggiato il professionismo negli scorsi mesi, quella 2021 sarà la prima vera stagione da pro’ per Alessandro Fancellu. Il corridore della Eolo-Kometa, formazione di cui ha fatto parte quest’anno e che dal prossimo anno passerà nella categoria Professional con licenza italiana, in questo tormentato 2020 ha infatti partecipato già a qualche corsa con i professionisti, nello specifico Vuelta a Murcia, Vuelta a Burgos e Tour of Antalya, quest’ultimo chiuso al terzo posto. Bronzo mondiale tra gli juniores nella gara in linea a Innsbruck 2018 (prova vinta da un certo Remco Evenepoel), il 20enne comasco è uno dei giovani talenti italiani più interessanti, potenzialmente con un futuro da corridore da gare a tappe.
“Quest’anno non dimenticherò mai la mia prima corsa da professionista – ha dichiarato Fancellu in un’intervista apparsa sul sito della squadra – Ho iniziato la stagione alla Vuelta a Murcia, era la mia prima corsa contro i professionisti, e sarà sicuramente qualcosa che ricorderò per sempre. Sinceramente, mi aspettavo una stagione migliore. La partenza è stata buona, considerando soprattutto che ho avuto un infortunio al polso durante l’inverno. Dopo Antalya, il lockdown ha rovinato tutta la pianificazione che avevamo fatto durante l’inverno“.
“Quando la stagione è ripartita – ha proseguito il 20enne – mi sono sforzato di ritrovare la migliore condizione fisica. Alla Vuelta a Burgos mi sentivo bene, ma la mente era rivolta al Giro d’Italia U23, che era l’obiettivo principale della stagione. Arrivavo con buone sensazioni, mi sentivo fiducioso e pensavo che avrei potuto ottenere un buon risultato. Ma durante la seconda tappa sono caduto tre volte. È stata una tappa pazzesca, pioveva molto e la strada era molto scivolosa. Sembrava sapone. In molti sono andati a terra quel giorno…”.
Il promettente scalatore prosegue poi con il racconto di quel Giro U23: “Col passare dei giorni mi sentivo peggio, le gambe non giravano. Ogni giorno era peggio del precedente. Pensavo che la sensazione fosse dovuta alle cadute, ma la verità è che il peggioramento era generale. Dopo il Giro ho fatto dei test e il risultato è che mi ero ammalato. Ho cercato di riprendermi in vista del campionato italiano, ma non ce l’ho fatta. Sono rimasto sotto antibiotici per quindici giorni”.
Fancellu è ovviamente entusiasta del passaggio del team tra le formazioni Professional: “La squadra parteciperà a più corse e, più importante ancora, permetterà a tutti i corridori di mettersi in mostra. Personalmente è una notizia che mi esalta e mi motiva. E l’esperienza accumulata in questo 2020 mi farà affrontare il 2021 con entusiasmo, curiosità e ambizione”.
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