Beltrami TSA – Hopplà – Petroli Firenze, il team manager Stefano Chiari: “Tra le squadre Continental anche nel 2020, il nostro progetto continua e si rafforza”

Continua l’interessante progetto di lavoro con i giovani della Team Beltrami TSA – Hopplà – Petroli Firenze. Come annunciato dal team manager Stefano Chiari, la compagine di matrice toscana sarà fra le formazioni con licenza Continental anche il prossimo anno e potrà così continuare il lavoro cominciato quest’anno con l’ingaggio di soli corridori under 23. Lo scopo è quello di inserire i giovani talenti nel mondo del ciclismo professionistico in maniera graduale, consentendo loro di alternare alcune gare della massima categoria con altre del calendario dilettantistico. Il team manager Stefano Chiari ha annunciato con entusiasmo grosse novità per la prossima stagione, a partire da sponsor e nuovi corridori, che verranno ufficializzati nei prossimi giorni.

A breve annunceremo conferme, rinforzi e anche nuovi sponsor per l’anno prossimo, ma intanto i ragazzi continuano a darci ottimi riscontri, in particolare i primo e secondo anno stanno dimostrando una crescita che ci fa molto ben sperare per il futuro. Il nostro progetto nel 2020 continua e si rafforza: da un lato abbiamo creato quest’anno una base di atleti con ottime prospettive, che avranno maggior esperienza e consapevolezza del proprio potenziale, dall’altro stiamo consolidando sempre di più una struttura, fatta di persone e mezzi, che ben risponde alle esigenze di un team impegnato nel mondo del professionismo. Pozzato e Mazzanti, che uniscono esperienza ed entusiasmo, continueranno ad essere due imprescindibili punti di riferimento”.

Infine Chiari ha ricordato con soddisfazione gli obiettivi già raggiunti: “Abbiamo partecipato a molte gare professionistiche, anche di primissimo piano. Esperienze del genere permettono ai ragazzi di conoscere direttamente questa realtà, di capirne i meccanismi e le caratteristiche. La loro crescita, almeno in questa fase, non passa necessariamente dai risultati: occorre la consapevolezza, da parte di tutti, che quelli arriveranno a tempo debito, e soprattutto che il processo di crescita di un atleta non debba essere “forzato” per la spasmodica ricerca del risultato in gare dilettantistiche, le quali hanno modalità molto differenti da quelli dei pro”.

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