Andrea Guardini, l’intervista quando era un promettente Volto Nuovo del ciclismo

A rispondere alle nostre domande questa volta è Andrea Guardini, recordman di vittorie tra i dilettanti dove l’anno scorso ha alzato per 19 volte le braccia al cielo. Quest’anno passa professionista con la Farnese-Neri, la squadra del suo primo DS, Luca Scinto, con il quale non ha mai perso i contatti. Le aspettative su di lui sono ovviamente molte da parte di tutto il movimento italiano, ma non solo. I paragoni con Mark Cavendish  sono all’ordine del giorno, ed il veronese, classe 1989, ora dovrà mostrare quel che vale.

L’anno scorso hai conquistato 19 vittorie, un record assoluto per il ciclismo dilettantistico italiano, di che creare grandi attese ed inevitabili pressioni su di te. Come ti senti?
La stagione passata è stata una stagione incredibile per me perché sicuramente non mi aspettavo nemmeno io di trovare nel cammino 19 vittorie. Quest’anno sicuramente qualcuno si aspetterà già da subito un Guardini negli ordini di arrivo e io cercherò di fare di tutto già nella mia prima corsa a tappe, tra venti giorni in Malesia, di provare a fare qualche buon risultato sin da subito.

Viste le grandi aspettative, quale sarà il tuo ruolo in squadra e quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
Sicuramente sono giovane quindi avrò la possibilità di crescere, maturare e fare esperienza. Comunque penso mi sarà data l’opportunità di fare il velocista vero e proprio della squadra, iniziando dalle corse un po’ secondarie, come può essere il Tour del Lankgawi subito in Malesia, per poi magari trovarsi il posto in corse un po più importanti.

Problemi con Oscar Gatto non ce ne saranno dunque.
Non penso che ci saranno problemi con Oscar. Sicuramente lui ha molta più esperienza di me e parecchi anni di professionismo alle spalle, quindi sarà lui il primo velocista della squadra nei grandi appuntamenti. Per ora io sarò il velocista principale nelle corse secondarie. Sicuramente dovrò fare ancora molta esperienza.

Da più voci sei stato paragonato Mark Cavendish, tu, invece, che tipo di velocista ti senti di essere: quali pensi siano i tuoi punti di forza e in cosa pensi di dover ancora migliorare?
Penso che il paragone ci possa stare come caratteristiche. Nei dilettanti ho dimostrato di essere molto esplosivo però la mia volata può essere anche di 250 metri senza problemi. D’altro canto devo dimostrare qualcosa nei professionisti per essere paragonato ad uno come Cavendish. Nei dilettanti me la cavavo anche sui percorsi misti con arrivi sempre in volata dove c’era un po’ di recupero fra il percorso misto e la volata, sicuramente nei professionisti sarà molto più difficile e sicuramente troverò molte più salite quindi dovrò migliorare in salita.

Abbiamo parlato del tuo debutto in Malesia, poi ci sarà il Qatar, quali saranno i tuoi appuntamenti successivi?
Diciamo che parto subito con un mese impegnativo perché fra 20 giorni sarò in Malesia, poi diretto in Qatar ed Oman quindi sono già 20 giorni di corse nel primo mese di gare che spero e penso mi daranno una buona condizione. Poi tornerò in Italia e dovrei in teoria correre il Giro del Friuli per poi definire i programmi futuri.

A proposito di programmi futuri, Zomegnan ha già annunciato la vostra partecipazione al Giro d’Italia. Un pensierino ce l’hai fatto, pensi di esserci oppure ne avete già parlato ed è escluso?
Sicuramente sarà a Scinto scegliere la squadra. E’ tutto da definire: la squadra è invitata, la possibilità, magari remota c’è, però l’importante intanto è partire forte e trovare qualche buon risultato sin da subito. Poi, si vedrà lungo la strada che fino a maggio è ancora lunga. Per ora mi baso sugli obiettivi più vicini per trovare gli stimoli. Sicuramente riuscire a partecipare al primo anno da professionista ad un Giro d’Italia sarebbe già un sogno quindi sicuramente un pensierino ce l’ho fatto però cerco di stare con i piedi per terra e cercare di cogliere i risultati dalle gare che mi si propongono.

Hai firmato con la Farnese-Neri, avrai sicuramente ricevuto tante proposte, cosa ti ha convinto a firmare per Scinto?
Con Luca ho avuto un rapporto più familiare perché è da tre anni che lo conosco. Ho fatto il primo anno in cui in pratica è stato il mio primo direttore sportivo, poi il secondo anno una mezza collaborazione, il terzo anno non c’è più stata la sua squadra in Toscana ed ho cambiato ma siamo sempre rimasti in buoni rapporti a tal punto che ho firmato un precontratto con lui. Ho creduto nel suo progetto, in quel che mi ha esposto e per ora penso di aver fatto la scelta giusta.

La Farnese-Neri è un bel mix di corridori con esperienza e di giovani, c’è qualche corridore dal quale pensi di poter imparare di più?
Senza dubbio non si può non nominare Andrea Noè perché con un corridore della sua esperienza in squadra non c’è altro da fare che imparare da lui. Penso di poter imparare tanto da lui e di avere anche le occasioni per correrci insieme e per avere consigli.

In conclusione, qual è la corsa dei tuoi sogni, quella che vorresti assolutamente avere in bacheca nella tua carriera?
Una risposta quasi scontata per un velocista, però sicuramente una Milano-Sanremo sarebbe la corsa dei sogni, magari anche più di un Mondiale visto che è un mondiale per velocisti. Sicuramente prima di poter affrontare un evento simile dovrò migliorare molto in salita però spero di potercela fare negli anni a venire.

Grazie per essere stato con noi e per aver risposto alle nostre domande. In bocca al lupo per tutta la stagione.
Crepi il lupo e grazie a te.

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