Alpecin-Fenix, classiche in dubbio per Mathieu van der Poel: “Obiettivo è tornare in piena salute, non pensiamo al programma”

Anche la campagna di primavera di Mathieu van der Poel sembra essere a rischio. Il portacolori della Alpecin – Fenix convive oramai da molti mesi con un forte dolore alla schiena che gli impedisce di potersi esprimere al meglio in bicicletta e la situazione sembra lontana dal trovare una soluzione. Dopo aver annunciato la rinuncia ai Mondiali di ciclocross, adesso attorno al fenomeno olandese c’è molta apprensione anche a proposito della stagione su strada. Nonostante il primo gennaio fosse tornato ad allenarsi, infatti, il suo entourage è sempre rimasto cauto sul suo possibile ritorno alle competizioni: sembra che adesso per lui la cosa più importante da fare sia riposare.

Il team mangaer Philip Roodhooft ha spiegato al portale nieuwsblad la delicata situazione in cui in questo momento si trova il suo corridore: “Il riposo è l’unico rimedio. Non c’è bisogno di operazioni o infiltrazioni. Riposarsi non vuol necessariamente dire rimanere distesi sul divano, ma fare cose che non provocano dolore. Questa è una grande sfida per Mathieu, ma per ora non ha altra scelta“.

“Mathieu ha 27 anni ed ha ancora tanta strada da fare – ha aggiunto il quarantaseienne belga – L’obiettivo è quello di tornare in piena salute e non stiamo pensando al suo programma. Potrebbero essere le Strade Bianche, il Giro delle Fiandre, il Tour de France o il Lombardia. Nel frattempo cercheremo di raggiungere i migliori risultati possibili con gli altri corridori”.

Se, quindi, inizialmente la campagna delle classiche non sembrava a rischio, adesso la situazione preoccupa molto di più: “Il Fiandre del 3 aprile sembra molto lontano, ma in realtà è dietro l’angolo. Per costruire la condizione hai bisogno di sette o otto settimane e, quindi, vedi che è molto vicino. Non vogliamo cominciare presto e fare diventare il dolore cronico. Questo è per l’atleta, ma anche per la persone, che ci auguriamo abbia una lunga vita davanti a sé”.

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