Wilier-Selle Italia, Zardini rinnova: “Nel ciclismo di oggi, per entrare nei primi cinque, bisogna… volare”

Edoardo Zardini resta alla Wilier – Selle Italia un’altra stagione. Arrivato quest’anno dopo cinque anni alla Bardiani – CSF, il corridore veronese non ha ottenuto risultati di grande rilievo, ma ha comunque convinto la propria dirigenza dimostrando combattività e aggressività. Molto sfortunato in occasione del Giro d’Italia, concluso per una frattura alla clavicola rimediata quando era all’attacco nella tappa dell’Etna, ha successivamente rincorso la condizione e le prestazioni  di un tempo, che gli avevano permesso di imporsi come uno dei giovani più interessanti del panorama italiano.

“Quell’intoppo proprio non ci voleva – osserva il corridore veneto – Altrimenti sarebbe stata tutta un’altra stagione, ma, nonostante tutto, considero positivo il bilancio. È stata una stagione normale e qualche piazzamento l’ho fatto”. Dopo operazione e rieducazione è tornato alle corse concretamente ad agosto, ottenendo un settimo posto al Giro della Repubblica Ceca, che resterà il miglior risultato stagionale.

“Bisogna dire che il livello di qualità era veramente alto – spiega riferendosi alle corse italiane di fine stagione, nelle quali ha spesso cercato l’azione dalla distanza – C’erano almeno 20-25 corridori nettamente superiori e l’unica possibilità di mettersi in evidenza era centrare qualche fuga. L’ho fatto ed ho sempre concluso bene quelle corse. Ero contento quando ho concluso al 30° posto il Giro dell’Emilia a due minuti dal vincitore: uno potrebbe dire, solo 30°? Posso rispondere che quando nella stessa corsa arrivavo terzo o quarto, non c’era tutta la qualità di quest’anno. Nel ciclismo di oggi, per entrare nei primi cinque, bisogna… volare”.

Nell’anno dei suoi trent’anni spera di poter trovare più continuità e mettersi in mostra soprattutto nella Corsa Rosa: “Mi piacerebbe concludere il Giro d’Italia. L’anno prossimo, poi, finirà proprio a Verona e sarà un motivo in più per fare il massimo per esserci e ben figurare. Quest’anno, avrei potuto giocare le mie carte, ma l’avventura è durata troppo poco, solo sei tappe”.

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio