Ciclomercato, l’oro olimpico della MTB Miguel Martinez, a 44 anni, correrà su strada con l’Amore&Vita Prodir

44 anni e non sentirli. Miguel Martinez, uno che ha fatto la storia della mountain bike, ha deciso di tornare a correre su strada. Già, tornare, perché il transalpino, oro olimpico a Sydney 2000 e campione del mondo nello stesso anno, su strada ci aveva già corso, fra il 2002 e 2003 con Mapei e Phonak, e nel 2008 con l’Amore&Vita. Ed è proprio quest’ultima, a 12 anni di distanza dall’ultima gara, a ridare a Martinez la possibilità di correre sull’asfalto. Il legame fra il corridore e la squadra di matrice lettone ma di anima italiana non è ancora ufficiale, ma il campione delle ruote grasse ne parla già con grande entusiasmo.

“L’idea mi è venuta durante il periodo del confinamento. Facevo delle consegne alle persone che avevano bisogno e lo facevo in bicicletta – racconta Martinez a DirectVelo – Così, mi è venuta l’idea di tornare a correre in strada, per avere un’ultima possibilità. Dall’11 maggio sto facendo tantissimi chilometri e mi sto impegnando al 100 per cento. È un’ultima sfida, alcuni dicono che è un suicidio, ma io non ho paura”.

Martinez, come detto, conosce già l’ambiente Amore&Vita: “Ci ho corso nel 2008 e ho anche vinto una corsa, una tappa al Tour de Beauce. Poi, nel 2009, avrei dovuto passare all’Agritubel, ma la cosa non si è concretizzata e così ho finito per interrompere la mia carriera su strada”. Adesso il francese, che negli ultimi anni correva con le mtb elettriche e che ha vinto anche un Mondiale U23 di ciclocross, ci riprova: “Dopo due mesi vedrò dove sarò. Se farò troppa fatica, potrei smettere. Forse sono troppo ambizioso, ma la squadra mi sta dando una bella possibilità”.

Il calendario è già definito, almeno per quel che riguarda l’avvio della nuova avventura: “Dovrei partecipare al Sibiu Tour 2020 e al Giro del Portogallo 2020. Certo, passare dalla mtb alla bici da strada non è facile. Cambia la posizione e il corpo deve trasformarsi, l’alimentazione è diversa… Ma ho già fatto progressi. Con quali ambizioni? Non sto cercando risultati, la cosa più importante sarà correre e poi vedremo. Non mi illudo. Ho 44 anni, anche se mentalmente sono un fiore”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio