CicloMercato 2024, il Team DSM vuole un grande velocista: occhi su Fabio Jakobsen e Olav Kooij

Il Team DSM guarda al CicloMercato dei velocisti per irrobustire la squadra. La formazione neerlandese, di livello WorldTour, in questa stagione finora ha raccolto solo 5 successi: tre di questi portano la firma di Sam Welsford e uno di Alberto Dainese, al recente Giro d’Italia 2023. Entrambi sono velocisti, ma in casa DSM non sono evidentemente contenti con quel che hanno in casa, dato che la priorità per la prossima stagione sembra essere l’ingaggio proprio di un corridore che possa andare a segno nelle volate di gruppo e, di conseguenza, portare anche punti importanti in chiave classifica UCI.

“Sì, stiamo cercando un velocista che sappia garantire vittorie – le parole del direttore generale della squadra, Iwan Spekenbrink, affidate a De Telegraaf – I nomi di Olav Kooij e Fabio Jakobsen ci interessano. Sappiamo di essere in grado di allestire un gran treno per le volate, ma al momento non abbiamo il finalizzatore giusto. I velocisti delle altre squadre si rendono conto del gran lavoro che facciamo, con i nostri sprinter che sono sempre nella posizione giusta per la volata. Avere corridori esperti potrebbe far bene ai nostri atleti più giovani e a tutti gli altri corridori, che potrebbero vedere tutto l’ambiente crescere”.

In  passato, diversi corridori di spicco hanno lasciato il Team DSM, ma Spekenbrink assicura che il tema è cambiato: “Ora abbiamo corridori, sia nella squadra maschile che in quella femminile, che non vogliamo far partire. Pensiamo a Charlotte Kool o a Casper van Uden, su cui puntiamo molto affinché diventi un fattore nelle volate. Ma abbiamo atleti che possono fare bene anche in chiave generali, come Max Poole e Oscar Onley, che hanno tutto per arrivare in cima. Sì, Jai Hindley, Thymen Arensman e Michael Storer ci hanno lasciato, ma le loro partenze hanno liberato spazio per corridori più giovani. E noi ai giovani talenti diamo sempre spazio”.

Spekenbrink aggiunge: “Se tieni sempre tutti, non puoi scoprire nuovi talenti e non puoi attrarre i rinforzi che ti interessano. Noi questo lo facciamo molto bene, con un gruppo di lavoro dedicato solo a quello. E inoltre credo che non è capitato molto spesso che i corridori che ci hanno lasciato abbiano avuto il loro massimo di prestazioni“.

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