UCI, David Lappartinet sul ciclismo alle Olimpiadi: “L’obiettivo è mantenere le cinque discipline che abbiamo”

Il ciclismo è tra i grandi protagonisti delle Olimpiadi. Anche a Parigi 2024, infatti, saranno ben 5 le discipline che riguarderanno il mondo delle due ruote e il presidente dell’UCI David Lappartient si sta adoperando affinché la situazione rimanga questa. È quanto ha affermato a Inside the games, parlando anche in veste di membro del Comitato Internazionale Olimpico, incarico che ricopre da quest’anno. In particolare il francese si è soffermato sull’importanza della difesa dei valori olimpici e sulla crescita dell’evento: a quanto pare, infatti, si trova d’accordo con la linea del presidente del CIO Thomas Bach di non far crescere in maniera esagerata le Olimpiadi.

“È bello essere parte del Comitato. Lo considero anche come un riconoscimento per il ciclismo e un modo per contribuire al Movimento olimpico – ha dichiarato il classe 1973 – Non si tratta di difendere la nostra disciplina, ma di supportare i valori Olimpici. Ci sono state delle discussioni su questi valori con la guerra in Ucraina. L’obiettivo sin dal 1894 è di tenere le persone assieme attraverso lo sport e di rimanere un’organizzazione politicamente neutrale. Possiamo avere la nostra opinione personale, un’opinione nel nostro paese, ma il rischio è di farci portare dove vogliono le persone, che a volte diventa un’organizzazione politica non neutrale”.

A proposito del ciclismo, il francese si è detto contento dello spazio che ha il suo sport e di non voler a tutti i costi un ampliamento delle discipline presenti: “Come tutti i presidenti delle Federazioni Internazionali vorrei avere il meglio per il nostro sport, ma condivido la visione del presidente Bach di assicurarsi che le Olimpiadi non siano sempre più grandi, perché poi avrai molte critiche contro e sarà sempre più difficile trovare degli organizzatori; inoltre aumenterebbe anche la spesa e dobbiamo essere ragionevoli”.

“L’obiettivo per il presente è di avere circa 10.500 atleti e per questo devi fare delle scelte – ha aggiunto – A noi interessa di mantenere le cinque discipline che abbiamo. Crediamo che questa sia la chiave […] Poi se potessimo aggiungerne un’altra sarebbe bello e un giorno potrebbe esserci anche una medaglia per l’e-cycling, perché possiamo mantenere gli stessi numeri, nessun atleta in più. Potrebbe essere importante per noi, ma non al posto delle attuali discipline, che sono la chiave per noi”.

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