Spagna, Contador scommette su Froome al Tour ma non sulla doppietta di Nibali: “Una scommessa ambiziosa”

Alberto Contador è ormai alla seconda stagione da osservatore esterno. Il 36enne madrileno, ritiratosi a fine 2017, veste ora i panni di dirigente, commentatore televisivo, nonché di ambasciatore Trek e Gobik. Intervistato da La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, il vincitore di tre Vuelta, due Tour e due Giri torna a fare il punto della situazione, tra vecchi rivali e nuovi giovani in procinto di spiccare il volo.

Innanzitutto, visti i recenti exploit di Alejandro Valverde, rimarca di avere lasciato “in un momento perfetto” e che, nonostante avrebbe potuto continuare “per due o tre anni”, i “progetti della vita chiedevano spazio”. Tornando al ciclismo di oggi, non ha dubbi che Froome possa vincere il quinto Tour: “Ce l’ha nelle gambe oltre ad avere una squadra come Sky che immagino al suo fianco, dopo che Thomas lo scorso anno ha colto bene la sua opportunità. Poteva essere un rivale grande… Bernal, ma prima farà il Giro d’Italia. Chris ha molte possibilità“.

Contador commenta poi questo rinnovato trend, da parte dei big, di partecipare sia al Giro che al Tour, sostenendo che è possibile vincerli entrambi: “Ci vogliono percorsi adatti e una squadra molto, ma molto forte. Se tanti rivali di Chris optano per fare Giro e Tour… in un certo senso gli faciliteranno un po’ il lavoro in Francia. Non tutti i corpi in un mese sono in grado di recuperare uno sforzo come il Giro d’Italia“. Questo vale anche per Vincenzo Nibali, che a 34 anni avrà forse l’ultima occasione per riuscirci: “Il recupero gioca un ruolo fondamentale e io ho notato che nel 2015 il mio corpo al Tour non recuperò gli sforzi al Giro. Cinque anni prima sarebbe stato diverso. Mi sembra una scommessa ambiziosa la sua, non ha più 28-29 anni“.

Lui ci andò vicino soprattutto  nel 2011, ma una giornata storta non gli permise di centrare l’obiettivo: “Una cosa è la teoria, una la pratica. Ogni atleta è un mondo”. L’importante è pensare a un obiettivo alla volta: “Un approccio intelligente – commenta – Una delle chiavi vincenti è che raramente ha un giorno nero. Però i giovani come Egan Bernal sono già arrivati…”. Il colombiano per lui è “fortissimo” e ha “potenzialità e capacità che fanno quasi paura” che potrebbero portarlo già a trionfare al Giro d’Italia 2019.

Tra gli altri protagonisti delle corse a tappe incorona di nuovo il suo connazionale Enric Mas: “Fisico spettacolare, potenzialmente tremendo. Non è un fuoco di paglia. Forse nel 2019 è ancora presto per puntare al Tour, ma poi potrà farlo”. Anche Mikel Landa potrebbe finalmente trionfare in un Grande Giro: “Se arriva bene al Giro d’Italia sarà tra i favoriti” ammette, affermando che però non bisogna dare per finiti Fabio Aru e Nairo Quintana: “Loro lo sanno e ne trarranno la motivazione extra per tornare grandi”.

Il corridore più divertente per lui è Peter Sagan, che “si inventa cose inaspettate”, mentre non vede uno che “interpreti il ciclismo” come lo ha fatto lui nel corso di una carriera trionfale che ha fatto emozionare milioni di tifosi in giro per il Mondo.

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