Coronavirus, nuova ordinanza permette sport solo “in prossimità della propria abitazione”

Il governo ha emanato una nuova ordinaziona con disposizioni sul coronavirus. Nella serata di ieri sono state approvate nuove restrizioni, valide da oggi fino al 25 marzo, che regolano la possibilità di svolgere attività fisica e motoria. Con indicazioni, per la verità, non del tutto chiare. All’interno del punto 2 nell’articolo 1 si legge infatti “non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona“. Insomma, fermo restando che solo i professionisti sono liberi di allenarsi in strada (anche se le ultime disposizioni hanno cominciato ad andare anche in conflitto con questa soluzione), il decreto vieta di fatto la possibilità di svolgere sport all’aperto.

Allo stesso tempo tuttavia viene lasciato aperto uno spiraglio, dando l’opportunità di fare attività motoria vicino alla propria abitazione. Una indicazione che manca tuttavia di un raggio d’azione che potrebbe così creare ancora problemi di interpretazione da più fronti. Una distanza consentita sarebbe stata indubbiamente una utile precisazione che avrebbe permesso di comprendere meglio le possibilità, senza appellarsi al buon senso che è qualcosa che nel complesso non tutti hanno mostrato di avere in queste settimane. Queste misure ovviamente vanno a sostituire quelle in tema di attività motoria previste dal precedente DPCM e tutte le successive interpretazioni (non sempre molto chiare) fino a ieri sera.

Tuttavia, appare abbastanza chiaro che per i ciclisti la nuova ordinanza equivale a un divieto pressoché assoluto, dato che “in prossimità della propria abitazione” comprende un raggio in ogni caso limitato. L’invito, espresso anche dalle ordinanze delle autorità, è di rimanere in casa e non uscire per usare la bicicletta. Un messaggio più volte ripetuto anche dai professionisti, che in più occasioni hanno chiesto ai tifosi di non prendersi rischi inutili con il rischio di andare a intasare ulteriormente un sistema sanitario già sull’orlo del collasso.

Questo dunque il testo completo dell’ordinanza:

Art. 1
(Ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale)

1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottàte, sull’intero territorio nazionale, le ulteriori seguenti misure:
a) è vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici;
b) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;
c) sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consiunarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un
metro;
d) nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

Art. 2
(Disposizioni finali)

1. Le disposizioni della presente ordinanza producono effetto dalla data del 21 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
2. Le disposizioni della presente ordinanza si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.

La presente ordinanza è trasmessa ai competenti organi di controllo per la registrazione e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 20 marzo 2020

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio