Coronavirus, i messaggi dei ciclisti italiani: “Fermatevi un attimo: siate responsabili e state a casa”

I ciclisti italiani si mobilitano per sensibilizzare sul coronavirus. In una situazione di emergenza sanitaria mondiale, sono tanti i ciclisti amatori che si chiedono se sia lecito andare a fare un giro in bicicletta, nel rispetto delle distanze previste per limitare i rischi di contagio. I professionisti però si sono schierati compatti nell’invitare tutti gli appassionati a restare a casa: da Vincenzo Nibali a Matteo Trentin passando per Marta Bastianelli, Letizia Paternoster ed Elisa Balsamo, sono tantissimi gli atleti che si sono unito a suon di hashtag #distantimauniti, #iorestoacasa e #staysafe per invitare a non uscire dalle proprie abitazioni. Tra gli altri, hanno partecipato alla campagna anche Elisa Longo Borghini, Vittoria Guazzini, Elena Pirrone, Alice Maria Arzuffi, Martina Fidanza, Rachele Barbieri, Marta Cavalli, Miriam Vece, Camilla Alessio, Silvia Valsecchi, Antonio Tiberi e Andrea Piccolo, insieme ai team BPS, BePink e Colpack.

Il messaggio di Vincenzo Nibali è stato uno dei più condivisi. Il siciliano, tramite il proprio profilo Twitter, ha scritto: “Non posso che augurarmi che la situazione migliori e si possa tornare presto alla normalità. Il mio invito, a tutti, è di rispettare le direttive delle autorità: siate responsabili, verso voi stessi e gli altri. Tutto andrà bene: dobbiamo crederci”.

Sulla stessa linea il vicecampione del mondo Matteo Trentin, che non sta correndo con il suo CCC Team ma ha consigliato l’autoquarantena: “Fermatevi un attimo. Avrete tutto il tempo per uscire in bici nei mesi a venire! Non rischiamo per nulla di occupare un letto che serve ad altri in questo momento. E speriamo che queste privazioni possano portare a un futuro migliore, rispetto, più bici, più salute!”.

Molto più articolato e preciso il ragionamento della detentrice del record dell’ora Vittoria Bussi, che con un lungo post su Facebook ha spiegato le ragioni per cui un autoisolamento è l’unica soluzione plausibile per riuscire a risolvere nel minor tempo possibile l’emergenza sanitaria mondiale.

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