Coronavirus, dal 4 maggio in Belgio i ciclisti si potranno allenare in gruppetti da tre

Il Belgio si prepara alla sua fase 2 dell’emergenza coronavirus. Il governo ha iniziato a stabilire i nuovi paletti da seguire a partire dal 4 maggio, quando alcune delle misure di sicurezza saranno allentate per garantire una graduale ripresa dalla crisi sanitaria. Ieri il consiglio nazionale di sicurezza si è riunito per scandire le tappe della ripartenza, preparando una buona notizia per tutti i ciclisti professionisti belgi. Il Ministro dello sport Sophie Wilmès ha infatti annunciato che proprio dal 4 maggio sarà possibilità praticare attività fisica all’aperto con altre due persone alla volta, naturalmente a condizione che la distanza di sicurezza venga rispettata.

Per i ciclisti questo implica ovviamente l’opportunità di allenarsi in gruppetti da tre persone, un modo per iniziare ad allenarsi con i propri compagni in vista della ripresa della stagione ad agosto. Il Belgio è una delle poche nazioni di grande tradizione nel ciclismo che ha sempre permesso ai propri professionisti di allenarsi all’aperto, sebbene in solitaria, anche nel periodo di maggiore crisi sanitaria. Questa decisione permetterà naturalmente agli atleti belgi di avere un piccolo vantaggio sugli avversari di altre nazioni, il cui confinamento potrebbe essere prolungato o che, nella migliore delle ipotesi, potranno riprendere ad andare in strada da soli.

L’11 maggio invece riapriranno le attività commerciali, compresi i negozi di riparazione di biciclette. Il governo belga ha poi precisato che rimarrà il divieto di organizzare grandi eventi all’aperto, per quanto si stia studiando un modo per poter garantire questa possibilità alla popolazione. Tutti i festival e i concerti musicali estivi, in ogni caso, rimarranno cancellati. La fase successiva sarà stabilita in un nuovo consiglio nazionale di sicurezza, che si svolgerà realisticamente a fine maggio. Dall’8 giugno dunque gli sportivi potrebbero avere ulteriori libertà: dipenderà molto, naturalmente, dall’evoluzione della situazione sanitaria nel mondo e in Belgio nelle prossime settimane.

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