Ciclocross, Eli Iserbyt contro i tifosi belgi: “Mi criticano perché vinco in assenza di Van Aert e van der Poel, ma che devo fare? Arrivare secondo?”

Eli Iserbyt risponde a tono alle critiche. Il corridore della Pauwels Sauzen-Bingoal ha aperto la stagione di ciclocross con quattro vittorie, l’ultima delle quali domenica scorsa nella prova di coppa del mondo di Tabor, ma in patria continuano a criticarlo perché vince solo in assenza di Wout Van Aert e Mathieu van der Poel. Il classe ’97 ha sottolineato che le sue vittorie sono più combattute e dovrebbero essere più divertenti per il pubblico, prendendosela poi con i suoi connazionali, rei di essere ormai viziati e quindi sempre pronti a criticare ogni minimo dettaglio.

“Mi sono messo in testa di vincere quante più corse possibili all’inizio per mettermi in un’ottima posizione di classifica  – ha ammesso ai microfoni di Het Nieuwsblad – E poi conservarla quando tornano Wout Van Aert e Mathieu van der Poel. È una strategia. L’anno scorso ho vinto 14 gare, quest’anno sarebbe bello se fossero. Il pubblico belga mi critica perché vinco quando non ci sono loro due? Cosa faccio di sbagliato vincendo quando non ci sono loro? Dovrei fare secondo? Veniamo da un periodo in cui Mathieu andava via al primo giro e la gara era finita. Era divertente quello? Anche quando ha partecipato Wout l’anno scorso (vincendo 9 gare su 10 – ndr) non è stato molto entusiasmante (ride – ndr). La gente cerca un motivo per lamentarsi. A Tabor tutti i tifosi cechi erano entusiasti, anche in America si è creata una bella atmosfera. Non è che il pubblico belga è un po’ viziato? Non si rendono conto di cosa è il ciclocross e perché ci vengono? Non è una critica, è un’osservazione. In Repubblica Ceca c’era una grandissima atmosfera positiva, è solo in Belgio che si sentono i fischi. È colpa nostra?”

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio