Bardiani – CSF, Reverberi sulla doppia positività: “Mi viene voglia di buttare tutto per aria, di lasciare perdere”

Quella che doveva esser una giornata di festa al Giro d’Italia 2017 si è invece trasformata in una serata infernale per la Bardiani – CSF. La formazione italiana alla vigilia della partenza della Corsa Rosa ha ricevuto infatti la comunicazione da parte dell’UCI della non negatività ad un test antidoping di Stefano PirazziNicola Ruffoni. I due corridori sono stati ovviamente rimandati immediatamente a casa e, come riporta la Gazzetta dello Sport, a breve potrebbe esser coinvolto nella vicenda anche un preparatore già conosciuto per vicende di doping. Proprio alla Gazzetta dello Sport Bruno Reverberi ha provato a ricostruire la vicenda, senza nascondere tutta la sua rabbia e delusione:”Ho provato a parlare con i corridori. Pirazzi tace, Ruffoni ha detto che non sa spiegarsi cosa è successo, che farà degli altri test, che si rivolgerà a un avvocato. Tutte balle che ho già sentito troppe volte. Non ci credo e non serve a nulla. Contano solo i test dell’Uci. Però una cosa voglio dire: cosa c’entra la squadra in tutto questo? Noi abbiamo un regolamento interno sottoscritto dai corridori. Sanno benissimo che in caso di positività scatta il licenziamento. Penale? In teoria ci sarebbe, ma come fai a quantificare un danno del genere? Sono distrutto, mi viene da piangere. Penso agli sponsor, che non hanno mai fatto pressione per un risultato, al personale, agli altri corridori… Mi viene voglia di buttare tutto per aria, di lasciare perdere. Io faccio ciclismo per passione. Ad agosto compio 75 anImposta l’immagine in evidenzani, questo è il mio 36° Giro: cosa mi dà una vittoria in più o in meno?”.

“Mercoledì sono venuti a fare i controlli a tutti i corridori come da regolamento – aggiunge il team manager della squadra – Stamattina (ieri, ndr) sono tornati e hanno rifatto gli esami solo a Ruffoni e Pirazzi. La cosa non mi quadrava. Io ho saputo del fatto da Roberto (il figlio, ndr) verso le 18 e come prima cosa ho chiamato Mauro Vegni per avvisarlo. L’Uci ha deciso di fare il comunicato solo in serata per non rovinare la festa della presentazione. Hanno avuto grande sensibilità”.

Reverberi si è poi soffermato sull’ipotesi degli organizzatori del Giro di estromettere la sua squadra dal Giro: “So che l’organizzazione sta ricevendo pressioni per mandarci a casa. Però noi come squadra non abbiamo nessuna colpa. Se uno dimostra che ho consigliato il doping a un mio corridore può stracciarmi la tessera. Poi non bisogna dimenticare che per ora i corridori sono da considerarsi non negativi. Anche se è un’ipotesi assai remota potrebbe essere che le analisi del campione B diano un risultato diverso. A quel punto chi pagherebbe il danno di averci escluso dal Giro?”.

AGGIORNAMENTO 11.39: Bruno Reverberi alla partenza della prima tappa del Giro d’Italia ha confermato quanto espresso questa mattina alla Gazzetta dello Sport. Il team manager della squadra ha sottolineato di “non credere alle scuse dei due corridori”, spiegando di non aver neanche voluto ascoltare le loro parole. Reverberi ha poi aggiunto che il problema riguarda solo i due corridori e non il resto della squadra “che è estranea alla vicenda”, anche se ovviamente il morale degli altri corridori al momento è sotto i tacchi.

Nel video potete sentire l’intervista completa a Reverberi realizzata questa mattina

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