Soudal-QuickStep, il medico della squadra accusa l’organizzazione del Giro: “Per negligenza e poca professionalità Remco ha dovuto lasciare il Giro da leader”

Il ritiro di Remco Evenepoel dal Giro d’Italia 2023 per la positività al Covid-19 ha ovviamente lasciato l’amaro in bocca in casa Soudal-QuickStep. Anche se è stata la stessa squadra a scegliere di ritirare il belga dalla gara per preservare la salute del proprio corridore, dato che non è più in vigore alcun protocollo anti-covid, la decisione non ha ovviamente fatto felice né il campione del mondo, costretto al ritiro quando aveva appena ripreso la Maglia Rosa, né il resto del team, che aveva puntato tutto sul 23enne per questo Giro. Tra i più scontenti (per non dire arrabbiati) c’è Yvan Vanmol, medico del Wolfpack, che non ha esitato a puntare il dito contro gli organizzatori della Corsa Rosa per la mancanza di misure atte a cercare di prevenire i contagi (misure che sono poi state reintrodotte proprio ieri).

“Remco è molto scontento – la parole di Vanmol a Radio 1, riportate da SporzaSi fanno tanti sacrifici, ma per negligenza e poca professionalità dell’organizzazione devi lasciare il Giro da leader. Se vedete cosa è successo nei primi giorni… Una conferenza stampa in una stanza piccola, piena di gente: non è possibile. Sì, questo mi fa arrabbiare. È la cronaca di una morte annunciata, perché prima del Giro c’era erano stati tutti quei casi alla Jumbo-Visma”.

“C’erano già richieste all’organizzazione, ad esempio, per fare le conferenze stampa in videochiamata, ma apparentemente era impossibile – ha proseguito il medico del team belga – Non dico che i contagi di Remco e Ganna si sarebbero potuti evitare, ma le possibilità potevano essere ridotte. Questi problemi ci saranno anche al Tour e alla Vuelta in futuro. Ci devono essere protocolli chiari. Non che debbano essere rigidi come qualche anno fa, ma le persone devono sedersi attorno al tavolo, anche con i medici di squadra”.

Vanmol ha poi parlato delle condizioni di Evenepoel: “Fisicamente, Remco sta bene nella misura in cui non ha più di un serio raffreddore. Ma questo è davvero più che sufficiente per mettere qualcuno fuori corsa“. Il dottore ha poi risposto alle critiche piovute sulla squadra per la decisione di ritirare il belga dalla corsa: “Abbiamo semplicemente agito correttamente dal punto di vista medico. È stata la nostra politica per tutta la stagione testare al minimo sintomo. I rischi dopo il contagio sono ancora troppo grandi per essere presi alla leggera. Non possiamo dire che Remco non abbia sofferto della malattia, i suoi valori erano nettamente inferiori rispetto ai giorni precedenti. Non possiamo minimizzarlo. Inoltre, può anche contagiare altri colleghi”.

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