Parigi-Roubaix 2019, le Voci alla Partenza: Degenkolb, Kristoff, Sagan, Van Aert, Van Avermaet

Il giorno della Parigi-Roubaix 2019 è finalmente arrivato. L’inferno del nord si prepara a emozionare gli appassionati di ciclismo, che vedono nella regina delle classiche una delle corse più affascinanti e ricche di storia del circuito. Dal campione in carica Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) ai leader della Deceuninck-Quickstep Zdenek Stybar e Philippe Gilbert passando per tutti gli specialisti, sono numerosi i pretendenti al successo nella competizione che permette di scrivere il proprio nome nella storia di questo sport. La redazione di CyclingPro.net ha raccolto le dichiarazioni di alcuni di loro alla partenza di questa mattina, approfondendo le sensazioni dei big al via.

Il vincitore della scorsa edizione Sagan non è apparso brillantissimo finora in questo avvio di stagione, ma ha voluto tranquillizzare: “Mi sento molto bene. La Parigi-Roubaix è speciale, anche se è tutta piatta è molto dura. Ogni anno è differente, non sai mai qual è la tua condizione reale fino alla fine. Si vede soltanto dal risultato. A volte non sei in gran forma e vinci, quindi tutti pensano che stai benissimo. Penso che il modo di correre sia cambiato negli ultimi anni”.

Un altro dei grandi favoriti rimane Zdenek Stybar, al contrario molto brillante nei primi mesi: “Spero di stare bene, sono stato influenzato prima del Fiandre. È passata più di una settimana, spero che le cose siano cambiate e sarò al massimo. Ognuno vuole vincere qui. Non si sa mai chi vince, è una corsa molto lunga e dura”.

L’ex vincitore John Degenkolb (Trek-Segafredo) è invece apparso in crescita: “Non è mai facile pianificare questa corsa, ma sono pronto e in una buona condizione. È una bella chance per finire bene le classiche e ottenere un bel risultato. È sempre difficile fare pronostici, devi stare davanti e risparmiare energie. La mossa giusta può arrivare da lontano e devi esserci. La parte cruciale di solito è tra i -50 e i -30 dal traguardo.

Una delle più grandi rivelazioni del 2019 su strada è Wout Van Aert (Jumbo-Visma): “Penso che la Parigi-Roubaix sia una delle corse più difficili a livello tattico. Anche la fuga del mattino ha qualche possibilità di arrivare. Bisogna prendere la decisione giuste e avere buone gambe, questa è la cosa più importante. Dal primo settore di pavè è molto dura, ma è negli ultimi 50 chilometri, da Mons-en-Pévèle, che si può fare la differenza se sei più forte”.

Chi non ha raccolto quanto sperava è senza dubbio Greg Van Avermaet (CCC Racing Team): “Sono molto motivato a fare del mio meglio. Penso di essere in una buona condizione e pronto per fare bene. Spero che oggi ci sia la possibilità di fare la differenza. Ci sono molti corridori da controllare che possono vincere, ma penso che i favoriti siano Van Aert, Sagan e Stybar”.

In caso di arrivo in volata, Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) potrebbe essere grande protagonista: “Spero di poter essere ancora davanti e lottare per la vittoria. Non sono mai stato in lotta per la vittoria, ho fatto al massimo nono, spero di esserci quest’anno e migliorarmi. Non so cosa aspettarmi quest’anno, è diverso dal Fiandre. Dipende molto dalle forature, dalle cadute”.

Le speranze italiane sono riposte soprattutto in Matteo Trentin (Mitchelton-Scott): “Ho recuperato bene dal Fiandre. Oggi vediamo come va. Mi aspetto una gara più o meno come il Fiandre, c’è vento contro quindi sarà molto tattica. Ci sono tanti favoriti, quindi ci sarà una fase di studio più lunga del solito. Vedrò se aspettare la volata o provare ad anticipare le fasi calde portando via un gruppetto”.

Dopo un Fiandre generoso, Sep Vanmarcke (Education First) spera di recuperare le migliori sensazioni: “Ero sorpreso da me stesso settimana scorsa. Il mio ginocchio sta meglio di quanto pensassi. Questa settimana sto sempre meglio, ma sono corse dure per chi non è al 100%. Sono fiducioso di poter andare bene, anche se non sarò al mio massimo”.

Un altro possibile protagonista in volata è Arnaud Démare (Groupama-FDJ), una delle maggiori speranze per i francesi: “Vedremo come si partirà e come sarà il meteo. È un’edizione molto ventosa, quindi bisognerà fare attenzione e cercare di restare nelle prime posizioni. Se riuscissi a essere nel primo gruppo all’ingresso del velodromo, vorrei la vittoria. Dopo 250 chilometri non conta più la tattica, parlano le gambe”.

Lontano dalla forma migliore, l’italiano Gianni Moscon (Team Sky) spera in una giornata di grazia per mettersi in mostra: “La condizione non è la migliore, ma per me è l’ultima chance al nord e vediamo di sfruttarla al meglio. Sarà molto dura, come sempre. Il livello è sempre alto, con tanti atleti allo stesso livello, cosa che renderà la corsa più imprevedibile”.

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