Pagelle Milano-Sanremo 2024: Jasper Philipsen perfetto, Michael Matthews da lode, Tadej Pogacar da applausi, ma la UAE stecca

Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), 10: Corsa perfetta del belga che con questo successo afferma in modo definitivo di essere molto più di un velocista. Capace di scollinare con grande determinazione il Poggio a pochissimi secondi dagli attaccanti, nella discesa si muove con intelligenza dopo aver parlato con il suo compagno davanti, rassicurandolo sul fatto di avere ancora una gran gamba che può permettere di conservare il titolo in squadra. Sensazione più che confermata con una volata perfetta, gestita con grande acume tattico, senza farsi prendere dalla frenesia. Un successo che lo porta in una nuova dimensione.

Michael Matthews (Team Jayco – AlUla), 9 e lode: Solitamente la lode è riservata al dieci, ma non si può non sottolineare il grande fair play dell’australiano che avrebbe potuto chiudere lo spazio vicino alle transenne impedendo a Philipsen di passare. Non lo fa, pur consapevole di poter essere battuto, perché non avrebbe voluto vincere in modo scorretto. E pazienza se questa era forse la sua grande e ultima occasione per conquistare una Monumento che lo ha visto più volte piazzato, ci sono cose che vengono prima.

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), 9: È l’uomo più atteso, a cui tutti guardano ogni volta che può succedere qualcosa, e lui non tradisce le aspettative. Due fucilate che fanno male a tutti, ma che non bastano per fare abbastanza differenza. Se questo non succede è difficile tuttavia attribuire a lui la colpa, ma è chiaro che il piano di indurire la corsa non ha funzionato, con alcuni uomini che non sono stati all’altezza nel momento in cui dovevano essere chiamati in causa. Se la travolgente promessa Isaac Del Toro (8) e il sempre presente Tim Wellens (8,5) sono quelli che frantumano comunque il gruppo dopo il bel lavoro di Alessandro Covi (7,5), sono mancati gli altri per poter fare la differenza… In particolare il supporto di Marc Hirschi e Diego Ulissi.

Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), 9: La gamba non gira come lo scorso anno, ma è comunque lì, praticamente davanti a tutti nei momenti chiave e nel finale è grande protagonista al servizio del compagno Philipsen. Parte del successo del belga va indubbiamente anche al corridore neerlandese, senza il quale chissà se il gruppetto si sarebbe giocato la vittoria in volata. Un grande gesto di generosità da parte di un corridore che altrimenti avrebbe potuto giocarsi a sua volta il successo allo sprint. Una splendida intesa fra i due che rischia di fare ancora male a tutti nel corso della stagione.

Alberto Bettiol (EF Education – EasyPosT), 8,5: Dopo la dimostrazione di forza alla Milano – Torino, il corridore toscano non si nasconde, chiedendo alla squadra di lavorare nei momenti chiave per tenerlo davanti. Un lavoro che non va assolutamente sprecato perché quando iniziano le ostilità è pronto a rispondere, dimostrandosi indubbiamente fra i più forti del giorno, come conferma anche con una ottima volata per chiudere con un bel quinto posto finale. Una prestazione di assoluto spessore che ne dimostra pienamente il valore.

Maxim Van Gils (Lotto Dstny), 8:  Si vede poco, ma nel gruppetto di testa è il più giovane e meno esperto e non stava certo a lui fare di più. Confermando l’ottimo inizio di stagione che fa sì che quest’anno il settimo posto odierno sia il peggior risultato sulla linea del traguardo, si prende un piazzamento che ormai inevitabilmente lo vede di diritto candidarsi ad un posto fra i grandi specialisti delle corse di un giorno.

Matteo Sobrero (Bora-hansgrohe), 8: Forse l’uomo meno atteso di quel gruppetto di testa, corre in maniera spavalda fino a far pensare anche che possa fare il colpaccio. La beffa non riesce, ma ha il merito di provarci e non di non accontentarsi di un piazzamento. Arrivato quest’anno in una squadra di altissimo livello, dimostra di meritare ampiamente il suo posto e, probabilmente, anche qualche responsabilità in più.

Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), 8: La Milano-Sanremo si conferma corsa perfetta per lui. Anche oggi è tra i migliori in salita ed è sostanzialmente lui a riportare tutti sui due uomini di testa nella discesa del Poggio, quando improvvisamente un problema meccanico lo costringe a rinunciare a qualsiasi velleità di risultato. Dotato di un ottimo spunto veloce, oltre che di una sparata che può fare malissimo, sarebbe stato un rivale temibile per tutti. E lo sarà indubbiamente nelle prossime edizioni.

Mads Pedersen (Lidl-Trek), 7,5: Fa tutto benissimo, ma forse anche troppo. Finisce così per spegnersi sul più bello, dopo essere stato lanciato dall’ottimo Jasper Stuyven (8) in un ultimo chilometro che sembrava destinato a vederlo festeggiare visto come si erano messe le cose. Nello sprint invece qualcosa non va, la luce si spegne, e non va oltre un quarto posto, comunque un bel risultato, ma che non basta a ripagare gli sforzi la sua squadra, compreso un  ancora acerbo per questi scenari Jonathan Milan (7), bravo a sacrificarsi per l’ex iridato prima del Poggio.

Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), 7,5: Gioca di rimessa per tutto il giorno, come ovviamente ci si poteva aspettare da lui, cercando poi il colpaccio nel finale. Parte tuttavia a discesa ormai sostanzialmente conclusa, senza così riuscire a far fruttare le sue straordinarie doti funamboliche. Una volta giocata la sua cartuccia, lotta per un buon piazzamento.

Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), 7,5: Complice il problema del compagno, è il primo a rientrare sulla coppia di testa, commettendo forse l’errore di non rilanciare l’azione, quando di discesa ne resta ancora un po’. Arrivato con alcuni dubbi sulla condizione, mostra invece di stare piuttosto bene all’approccio di una primavera che potrebbe vederlo protagonista. Bravo anche a provarci nel finale, tentando una sortita abbastanza telefonata ma che non è andata lontanissima dall’obiettivo.

Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), 7: Peccato per quella foratura prima dell’ultimo chilometro che lo ha privato della possibilità di giocarsi le sue carte fino in fondo. Difficilmente sarebbe arrivato qualcosa in più, ma la frustrazione è inevitabile, soprattutto quando si sta provando ad uscire da un periodo difficile come il suo.

Davide Bais (Polti-Kometa), 7: Ultimo degli attaccanti ad arrendersi, è anche pronto a ripartire per vivere altri cinque minuti di gloria, leader solitario della corsa tra Cipressa e Poggio, nel momento clou. Ovviamente, non aveva grandi speranza, ma l’invito del suo team, all’attacco anche con Mirco Maestri e Andrea Pietrobon nella fuga di giornta, è più che onorato.

Alessandro Tonelli (VF Group Bardiani CSF Faizanè), 7: Missione compiuta anche quest’anno per il corridore bresciano, all’attacco nella classicissima per il sesto anno consecutivo.

Olav Kooij (Visma|Lease a Bike), 6,5: Nell’edizione più veloce della storia, il classe 2001 fa registrare un bel debutto, arrivando a soli 35 secondi dagli uomini di testa. Ovviamente, la strada per colmare quel gap è ancora lunga, ma dimostra ancora una volta che accanto alle volate ha un portfolio importante da poter sfoderare.

Laurence Pithie (Groupama-FDJ), 6,5: Protetto da un Stefan Kung (6) non proprio in stato di grazia, il giovane corridore neozelandese chiude fra i primi del gruppo, con una volata che oggi non lascia il segno, ma che in futuro potrebbe valere più del piazzamento odierno. Anche per lui una giornata di apprendistato che potrà rivelarsi preziosa.

Benoit Cosnefroy (Decathlon Ag2r La Mondiale), 5: Nel momento in cui davanti arrivano dodici uomini, ci si aspetta di vederlo fra questi. Soffrendo forse anche un errore di piazzamento nel momento in cui scoppia la corsa, il francese invece deve accontentarsi di un piazzamento in mezzo ai velocisti. Il suo posto in queste corse è un altro.

Axel Zingle (Cofidis), 5: Dopo le ottime prestazioni alla Tirreno-Adriatico, che lo ha visto brillante e propositivo, oggi ci si aspettava molto di più, anche considerando che non solo non è con i migliori, ma neanche nel gruppo dei velocisti che arrivano dopo 35 secondi. Se con la sua agilità sugli strappi e la sua bella punta di velocità, poteva essere una delle sorprese del giorno, sarà per un altro anno…

Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), 5: Continua l’inizio di stagione altalenante del corridore eritreo, che dopo le prodezze australiane aveva fallito il rientro in Europa, lanciando poi buoni segnali alla Tirreno-Adriatico. Oggi invece è molto lontano dal suo livello, che sulla carta gli doveva permettere di essere con i migliori a giocarsi il successo visto chi c’era nel gruppetto. Ci si aspettava sicuramente di più da lui

Arnaud Démare (Arkéa-B&B Hotels), 5: Vincitore a via Roma nel 2016, ultimo velocista riuscirci prima di oggi, il francese era tra i pochi sprinter puri al via e non può nulla contro la nuova tendenza della Classicissima. Quando il ritmo aumenta, è inevitabilmente respinto e la sua corsa finisce.

Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), 5: Anche lui già capace di trionfare nella prima Monumento dell’anno, anche se ormai son passati dieci anni, il norvegese è una delle grandi delusioni del giorno, perdendo contatto ancor prima che la corsa entri nel vivo, sul Capo Berta.

Christophe Laporte (Visma|Lease a Bike), 4,5: Il campione europeo era uno degli outsider più quotati, invece è il primo big a saltare, anche lui già sul Capo Berta, ancor prima del norvegese.  Corridore resistente e veloce, autore sinora di un ottimo inizio di stagione, era dato in grande forma, ma evidentemente oggi qualcosa è andato storto.

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