Jumbo-Visma, Van Aert potrebbe lasciare in anticipo il Tour per la nascita del 2° figlio – E sulla serie Netflix: “Scritte storie che non c’erano”

Potrebbe concludersi anticipatamente il Tour de France 2023 di Wout Van Aert. Il 28enne sarà uno degli elementi più importanti della Jumbo-Visma alla prossima Grande Boucle, sia per quanto riguarda i successi di tappa, sia, ovviamente, in supporto al capitano Jonas Vingegaard, che punta a conquistare la seconda Maglia Gialla di fila. Un doppio ruolo che il belga ha dimostrato di poter ricoprire già lo scorso anno, quando, nonostante il lavoro svolto in favore del danese, riuscì a portarsi a casa tre vittorie e la Maglia Verde. Quest’anno, invece, non sarà così scontato vedere Van Aert raggiungere Parigi: sua moglie, infatti, è in attesa del secondo figlio, e il classe 1994 vuole essere presente alla nascita del secondogenito.

Non ho intenzione di perdermela – le parole del classe 1994, riportate da Het Laatste NieuwsVoglio essere al parto“. C’è comunque da sottolineare che la nascita del figlio è attualmente prevista dopo la fine del Tour e prima dei Mondiali di Glasgow, dunque il belga lascerebbe la corsa solo in caso di parto prematuro.

Van Aert ha poi confermato quanto già dichiarato nelle scorse settimane, ovvero che quest’anno non punterà alla Maglia Verde: “Non voglio dovermi concentrare sugli sprint intermedi dall’inizio del prossimo Tour. L’anno scorso abbiamo vinto la classifica dei GPM senza che fosse un obiettivo, ma per la maglia a punti devi impegnarti sin dal primo giorno“.

Tornando alla scorsa edizione della Grande Boucle, il belga ha poi voluto fare alcune precisazioni riguardo a quanto si vede nella docuserie pubblicata negli scorsi giorni da Netflix, che sembrava mostrare alcune incomprensioni tra il 28enne e Vingegaard: “È abbastanza inquietante che nel documentario siano state scritte storie che non c’erano – ha dichiarato Van Aert a Sporza – Per me, la serie mira alla commozione. Io e Jonas siamo migliori amici. L’attenzione viene posta sui momenti in cui è difficile fare la scelta giusta, ma ci sono anche tanti momenti in cui ci siamo rafforzati a vicenda e abbiamo lavorato insieme. È un peccato che siano stati rimossi“.

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