Jumbo-Visma, Richard Plugge: “Seguire i protocolli UCI costerà un sacco di soldi”

Le squadre, oltre a dover organizzare il rientro alle corse, devono ormai districarsi anche tra le misure di sicurezza. Proprio oggi l’UCI ha ufficializzato le procedure anti COVID-19 da seguire nel corso di tutti gli eventi, che andranno per lo più a gravare sui bilanci societari. I numerosi tamponi da eseguire alla vigilia delle corse, spesso a pagamento, nonché la dotazione dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) rappresentano una voce di costo non trascurabile soprattutto per le formazioni WorldTour, molte delle quali sono già gravate da riduzioni di bilancio dovute al prolungato lockdown di questa primavera.

Anche l’organizzazione in gruppi separati dei ritiri (con annessi viaggi con mezzi quasi vuoti), ad esempio, ha un costo non indifferente per le squadre. E quando inizieranno le corse si aggiungeranno i costi dei trasferimenti, che dovranno seguire la stessa ratio. Inoltre, con tante corse ravvicinate nel tempo, ma distanti geograficamente, molte squadre rivendicano la presenza di una banca dati unitaria che permetterebbe loro di non ripetere i tamponi alla vigilia di ogni evento.

Alcuni dirigenti hanno confessato a VeloNews che i costi sanitari aggiuntivi potrebbero arrivare a pesare nei loro bilanci anche per centinaia di migliaia di euro. “Sono davvero molti soldi – ha detto loro il Team Manager della Jumbo-Visma, Richard PluggeSeguire questi protocolli costerà denaro, ma per noi va bene. Non correre affatto costerebbe ancora di più. Questi test e altre misure costeranno un sacco di soldi. Per noi va bene. La cosa più importante è preservare la salute dei ciclisti e dello staff“.

Un modo per limitare i costi è mantenere isolata la singola “bolla”: “Se tutti sono negativi in ​​un gruppo, dovrebbero rimanere negativi se non si mescolano con altre persone. Questo è il modo in cui possiamo preservare la bolla e mantenere sano il gruppo” aggiunge lo stesso Plugge.

Ora, non resta altro che sperare che improvvisi focolai non mandino in fumo tutto quanto: “Sono ottimista, in particolare per il Tour de France. L’hanno organizzato davvero bene. Ciò di cui sono un po’ preoccupato è la quantità di gare. Il calendario è così pieno. Dovremo fare alcune scelte per mantenere intatte le bolle e non romperle troppo” ha quindi concluso Plugge.

Un altro funzionario ha invece confermato che stanno stanziando “100.000 dollari per i controlli durante i quattro mesi del nuovo calendario“.

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