Visma|Lease a Bike, Richard Plugge dubbioso sul budget cap: “Non sono contrario, ma c’è un problema più grosso, la sicurezza”
Il manager della Visma|Lease a Bike ha detto la sua riguardo al budget cap che l’UCI vorrebbe introdurre nel prossimo futuro. Secondo quanto rivelato la scorsa settimana da Escape Collective l’Unione Ciclistica Internazionale, dopo aver consultato la società svizzera di contabilità PwC, avrebbe infatti intenzione di introdurre un ‘budget cap‘ variabile, che verrebbe ricalcolato al termine di ogni stagione e che imporrebbe alle squadre un tetto di spesa massimo per le proprie attività. Inoltre, per garantire una maggiore ridistribuzione del talento, verrebbe introdotto anche un ‘luxury cap’ che andrebbe a considerare solo gli stipendi dei corridori e che, se superato, farebbe incorrere le squadre in sanzioni.
“Personalmente non sono contrario a un tetto, anche se non so che tipo di tetto preferire. La mia sensazione, in questo momento, è che il ciclismo e l’UCI abbiano un problema più grande da risolvere: la sicurezza. Una settimana fa abbiamo ricevuto una newsletter dall’UCI e non c’era una sola parola sulla sicurezza o sull’incidente ai Mondiali di Zurigo. A mio parere, dovremmo concentrarci su questo” ha detto Plugge intervistato sempre da Escape Collective riferendosi alla tragica scomparsa della 18enne svizzera Muriel Furrer.
“Inoltre la visione non solo della maggior parte delle squadre ma anche dei corridori è che prima di discutere un tipo di tetto, dovremmo guardare alla struttura dello sport e a come è strutturato – continua il 54enne neerlandese – Prendiamo l’esempio di altri sport in cui esistono tetti di spesa e di budget, come la Formula Uno, il rugby e il calcio: ci sono grandi, grandi differenze tra tutti questi sport e il ciclismo, in quanto il ciclismo non ha una struttura economica unica; non c’è un reddito centrale per lo sport che viene condiviso con tutte le parti interessate come in altri sport. Prima di discutere di un tetto massimo insieme ai corridori, dobbiamo prima ristrutturare, rivoluzionare e riformare l’intero sport in modo che non sia un solo stakeholder a trarne vantaggio. Il personale dell’UCI è già molto impegnato su tutti i temi, e l’introduzione di un tetto massimo aggiunge un ulteriore carico di lavoro. Al momento è più importante occuparsi della sicurezza”.
Secondo il manager della Visma|Lease a Bike anche molti corridori non avrebbero accolto di buon grado la notizia della possibile introduzione del budget cap. “Quello che sento è che anche i ciclisti sono contrari. Adam Hansen [presidente del CPA, il sindacato dei corridori, ndr] è una persona ragionevole e sarà disposto a studiare una sorta di sistema, ma con la prospettiva che lo sport nel suo complesso possa crescere, altrimenti stiamo solo togliendo qualcosa ai corridori”.
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