Jumbo-Visma, Merijn Zeeman spiega le ragioni dell’addio di Dylan Groenewegen: “Gli abbiamo concesso l’opportunità perché non dimentichiamo quel che ha fatto per noi”

La Jumbo-Visma ha lasciato andar via a malincuore Dylan Groenewegen. Il direttore sportivo Merijn Zeeman ha infatti rivelato ai microfoni di Algemen Daagblad che all’interno della compagine neerlandese stavano già pianificando il 2022 del proprio velocista, quando lo stesso corridore ha ricevuto una proposta dalla BikeExchange in cui avrebbe avuto praticamente carta bianca per la scelta del proprio calendario. Zeeman ha spiegato che se la Jumbo-Visma avesse rifiutato, il corridore neerlandese sarebbe restato nel team, ma allo stesso tempo non se la sono sentita di privare un corridore che per anni ha fatto le fortune del team di un’opportunità così ghiotta e per questo l’hanno lasciato andare alla compagine australiana.

“Per me è una addio carico di significato – ha ammesso Zeeman – Accadrà spesso che saremo arrabbiati e digrigneremo i denti perché sentiremo via radio che Dylan ha vinto la tappa, perché sono convinto che vincerà altre tappe al Tour. Ma questo è lo sport ai massimi livelli. Con noi ci sono stati successi per anni, ma ora ci sono altri corridori che crescono e scombussolano le gerarchie. Stavamo preparando un programma per Dylan, ma poi è arrivato un team che gli ha dato carta bianca. Questo ha cambiato tutto. Per lui, da un punto di vista sportivo, è un’opportunità come quelle che ha avuto per anni alla Jumbo-Visma”.

Zeeman è poi entrato nel merito dei vari significati di questo addio: “Se avessimo detto di no, Dylan sarebbe rimasto.  Ne sono sicuro. Su questo è stato molto chiaro fin dall’inizio. Stiamo anche indebolendo la squadra, perché va via un ottimo corridore che porta molte vittorie all’anno. L’addio ci fa male, ma gli concediamo questa opportunità, perché non dimentichiamo quello che lui ha significato per il team. Per me quest’addio vuol dire molto. Ma proprio perché lo conosco bene come suo allenatore personale, capisco la sua decisione. Un allenatore supporta sempre l’atleta e quindi deve anche pensare nell’interesse dell’atleta”.

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