Intermarché-Wanty-Gobert, Biniam Girmay sogna Giro delle Fiandre e Tour de France: “Sarebbe un sogno che si avvera”

Biniam Girmay si è rivelato quest’anno al grande pubblico come uno dei giovani velocisti più interessanti. Il capolavoro del 21enne eritreo della Intermarché-Wanty-Gobert è stata la vittoria della Gand-Wevelgem, il primo africano a riuscirci, seguito poi dall’agrodolce successo di tappa a Jesi al Giro d’Italia, conclusosi con l’incredibile ritiro a causa dell’infortunio all’occhio causato dal tappo dello spumante aperto proprio per festeggiare il successo. Nel finale di stagione non ha raccolto altri successi, ma il sesto posto alla Bretagne Classic e il terzo al GP de Québec ne hanno confermato i progressi.

Il suo primo pensiero è per il suo continente, che spera di vedere sempre più presente nel ciclismo: “Non solo voglio ispirare i bambini africani, spero di convincere le squadre ad aggiungere ciclisti africani alle loro selezioni, abbiamo molto talento”, spiega in una intervista esclusiva a Ciclismo Internacional, nel corso della quale aggiunge una riflessione sui due successi stagionali: “Per il mio paese, la tappa del Giro è stata più importante, in quanto è una gara molto più conosciuta in Eritrea. Ma, per me e per la squadra, Gand-Wevelgem è stata molto più bella perché è stata la mia prima grande vittoria”.

Riguardo al suo 2023 rivela: “Spero di partecipare al Giro delle Fiandre e al Tour de France, sarebbe un sogno che si avvera. Dopo la scoperta nelle classiche fiamminghe, il mio obiettivo è prepararle al meglio allenandomi sui percorsi“. Ovviamente, ha ancora qualche limite da migliorare: “Devo adattarmi meglio al freddo e alla pioggia, non sono abituato a correre in quelle circostanze. A cronometro sto migliorando, ma devo allenarmi di più”.

La parte più difficile sarà quella di confermarsi, non potendo più giocare il ruolo di outsider: “Chiaramente sarà più difficile – ammette – È bello vedere che il rispetto nei miei confronti in gruppo è cresciuto, ma il brutto è che mi guarderanno di più“.

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