Ineos Grenadiers, il saluto a Chris Froome: “Il miglior uomo da GT della sua generazione”

Undici anni assieme. Undici anni nei quali Chris Froome e il fu Team Sky sono diventati grandi assieme. Dalla firma in vista della stagione 2010 all’addio annunciato nell’estate 2020 ne sono passati di chilometri sotto le ruote. Nonché di trofei in bacheca. Quattro Tour de France, due Vuelta a España e un Giro d’Italia sono il fiore all’occhiello di quello che probabilmente è stato il sodalizio più vincente, almeno in termini di Grandi Giri, del ciclismo moderno. Successi, ai quali vanno aggiunti anche altri quattro podi tra Tour e Vuelta, racchiusi in otto incredibili anni che hanno lasciato il segno nella storia del ciclismo.

E se il rapporto si è ormai sostanzialmente concluso ieri, complice il tremendo infortunio subito lo scorso anno dal quale il Keniano Bianco non si è evidentemente ancora ripreso del tutto (ed è purtroppo lecito chiedersi se ci riuscirà mai del tutto), resta il rispetto per colui che viene definito da quella che ormai è la Ineos Grenadiers (squadra che ha trovato i suoi nuovi campioni in Egan Bernal e Tao Geoghegan Hart, senza dimenticare chiaramente il suo vecchio amico Geraint Thomas e il granitico Richard Carapaz) “il miglior uomo da GT della sua generazione”.

Un titolo che vorrà provare a confermare in futuro con la maglia della Ineos Start-Up Nation per entrare ancor di più nella storia conquistando l’ambito quinto Tour de France della sua carriera, raggiungendo mostri sacri del ciclismo di ogni epoca come Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain.

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